domenica 5 aprile 2015

Il crepuscolo dei burocrati vaticani


Le religioni sono sincretiche, in tutto.

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È normale per il giornalismo scrivere di una quantità crescente di cose di nessuna importanza facendo finta di parlare a riguardo alla vita minacciata da ogni parte, ma poco o nulla è detto sul dominio delle false apparenze e di un ordine assurdo delle cose. Non deve dunque sorprendere l’incommensurabile stanchezza per un certo tipo di dibattito e per le arene dello spettacolo politico.

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L’editoriale di Scalfari è oggi completamente dedicato al tema delle religioni con largo spazio, com’è ovvio a quella cristiano-cattolica. Esordisce ripercorrendo la mitopoiesi sulla quale la religione cristiana ha fondato se stessa e il proprio potere. E sulla verità storica di questo mito non vi possono essere dubbi, perciò Scalfari non ne avanza.

Anche sugli dèi delle antiche civiltà non vi sono dubbi che si trattasse d’invenzioni fantastiche, e del pari non possiamo mettere in dubbio che essi abbiano dominato quelle società per millenni. Sono stati sconfitti dal cristianesimo dopo una lunga e dura lotta, senza esclusione di nefandezze, distruzioni e massacri. Vinse il più forte, il più determinato, il più spietato. Non certo il più misericordioso.




Scrive Scalfari:

«Dio è ecumenico e quindi unico. Ogni religione ci arriva percorrendo strade diverse con Scritture diverse e diversi profeti, ma Dio è unico. Guai a coloro che lo agitano come proprio stendardo e non ne riconoscono l'unicità. Guai ai fondamentalisti che allignano in tutte le religioni e, credendo di portarle alla vittoria, le inquinano e le distruggono.»

Nelle antiche civiltà, in genere, vi era la massima tolleranza religiosa e molto raramente si combatterono guerre per motivi religiosi. In buona sostanza solo con la comparsa del monoteismo sono sorti problemi d’intolleranza religiosa. Solo quando il Dio di qualcuno ha preteso di essere l’unico Dio di tutti e per tutti sono nate le guerre di religione.

Il cristianesimo è stato perseguitato non quando ha posto il suo Dio nel pantheon, ma quando ha preteso di scacciarne le altre divinità, quando si è proposto come fede esclusiva con a capo un’organizzazione ecclesiastica che non ammetteva concorrenza e che anzi puntava a sovrapporsi e sostituirsi a un potere politico morente.

«Francesco vuole che tutte le religioni si affratellino nella fede per l'unico Dio. Va nelle moschee, va nelle sinagoghe, va nelle chiese dei protestanti cristiani. Tra qualche settimana andrà a Torino per la benedizione della sacra Sindone e con l'occasione visiterà anche la chiesa Valdese.»

Ci sono voluti quasi mille anni perché un Papa decidesse di entrare in una chiesa valdese, ma per quasi mille anni i papi hanno combattuto chiunque praticasse gratuitamente la carità se non sotto il rigido controllo di Roma. Pietro Valdo nel 1179 rifiuta, e dal 1184 i valdesi sono perseguitati e bruciati come eretici, inseguiti da veri e propri cacciatori di taglie che in seguito san Domenico arruolerà nelle legioni dell’Inquisizione.


Che cos’è cambiato da allora? I Papi della nostra epoca puntano al dialogo interreligioso, ma è solo l’ennesimo escamotage in un momento di crisi, nel crepuscolo dei burocrati vaticani.

4 commenti:

  1. C'è un precedente, Olympe: Assisi 1986, pontificato di Karol Wojtyla.

    Ci sono eventi che Giovanni Paolo II ha voluto, e lui solo. Li ha voluti e li ha posti in essere, unico nella storia dei papi e contro molti della stessa Chiesa del suo tempo, cardinali, vescovi, preti, fedeli. È verosimile che dopo di lui nessun altro papa li riproporrà più. Almeno nel suo stesso modo.
    Il primo di questi suoi atti specialissimi lo compì ad Assisi il 27 ottobre 1986. Chiamò attorno a sé rappresentanti delle più varie religioni del mondo e chiese loro di pregare per la pace. Ciascuno il proprio Dio. Potentemente simbolica era la visione, sulla piazza di san Francesco, di quella fila multicolore di uomini religiosi, con il papa biancovestito allineato tra loro.

    Simbolo pericoloso, però. Anche se Giovanni Paolo II era lontanissimo dal volerlo, il messaggio che ne usciva per molti era quello di una Onu delle fedi. Di una coesistenza multireligiosa nella quale ciascuna fede valeva l’altra. E alla quale anche la Chiesa cattolica si iscriveva, alla pari.

    Anni dopo, infatti, il 6 agosto del 2000, papa Karol Wojtyla e il cardinale Joseph Ratzinger si sentirono in dovere di emettere una dichiarazione che facesse da antidoto a questo veleno relativista. Era intitolata “Dominus Iesus” e richiamava un’elementare e fondante verità cristiana: quella secondo cui è solo in Gesù che tutti gli uomini hanno salvezza. La dichiarazione generò un terremoto. Da fuori, i paladini della laicità accusarono la Chiesa di intolleranza. E da dentro scattarono accuse di antiecumenicità. Segno che la “Dominus Iesus” aveva centrato un reale malessere della Chiesa. Che ad Assisi era stato portato allo scoperto. E che aveva il suo elemento scatenante in Asia, e ancor più nel subcontinente indiano.

    http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/19632
    Saluti

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    1. caro Franco, infatti ho detto "i papi della nostra epoca". molti saluti a te.

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  2. Nel calendario liturgico il 30 aprile è il giorno di Papa San Pio V. Come cardinale, prima dell'elezione al Soglio nel 1566, Ghislieri - oggi canonizzato e Santo, ricordiamo - fu uno dei più spietati promotori della caccia al valdese in Calabria, una delle tante efferate stragi compiute in nome di Dio, con centinaia di uomini, donne e bambini torturati, sgozzati o venduti come schiavi.

    Come Bergoglio, Ghislieri era personalmente sobrio, anzi quasi ascetico nel modo di vivere. Da Papa ruppe (per poco, immagino) le scatole ai romani con la sua austerità: fulmini contro il gioco d'azzardo, le prostitute, le gozzoviglie. Oltre ai protestanti, se la prese naturalmente con gli ebrei. Ha fama di salvatore dell'Europa dalla minaccia turca: è il Papa di Lepanto.

    La sua chiesa-santuario a Bosco Marengo, presso Alessandria, è un luogo da visitare (aperto solo per ricorrenze, se ricordo bene. Come tanti altri siti storici in Piemonte, quasi sempre chiusi al pubblico).

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  3. A Scalfari e Francesco non resta che incamminarsi pellegrini novelli,verso le "NUOVE VIE DELLA SETA",ove tentare un sincretismo confuciano, la' ove i margini di estrazione di plusvalore sembrano anzi sono appetibili,e dove pare che i santi capitali si stiano indirizzando,sempreche'sulla loro via non si imbattano nei nuovi profeti scitoUSA.

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