sabato 14 febbraio 2015

Dalla padella alla brace


Come mi gusta la televisione, quando è fatta di testa. Mi piace per esempio Il tempo e la Storia, sul mio canale fedele (ma anche su Raitre all’ora di pranzo). Curiosa e propedeutica la posa con la quale Massimo Bernardini recita la parte dello gnorri per sollecitare risposte da parte del suo ospite di turno, di solito uno storico.

Ieri l’altro il tema della puntata era il maccartismo, il furore anti-comunista fomentato da motivazioni politiche e con una forte componente di manipolazione psicologica che pervase gli Stati Uniti non solo nel primo periodo del dopoguerra ma che ha le proprie origini negli anni Trenta. Una caccia alle streghe senza spargimento di sangue che rovinò la vita a molte persone, come quella dell'eminente sinologo Owen Lattimore (non si parla di lui nella puntata).



La crociata prende il nome dal senatore McCarty, un fanatico con un QI inferiore alla media, morto alcolizzato nel 1957. Egli fu solo lo strumento di una rete di anticomunisti professionali, tra i quali i più noti sono J. Edgar Hoover, Ronald Reagan e Richard Nixon, ma vi prese parte per un certo periodo anche Robert Kennedy. Eisenhower lasciò fare per motivazioni politiche fino a quando la sottocommissione senatoriale presieduta dall’alcolizzato non provò ad attaccare le forze armate.

Con ciò non si vuole negare l’esistenza di una rete di spionaggio sovietico in Usa e che ad essa collaborassero alcune personalità in posti chiave dell’amministrazione americana. Ma ciò è assolutamente normale e solo chi ignora come funzioni l’intelligence può stupirsene. Altra cosa è lasciare mano libera a una gang di esaltati e spregiudicati che mettesse sotto accusa chiunque avesse idee comuniste (o pseudo tali) o guardasse con simpatia l’Urss. Innocente o colpevole veniva ipso facto considerato un agente stalinista e dunque colpevole di tradimento. La vicenda esemplare di Charlie Chaplin e di molti altri personaggi del cinema e della cultura è molto nota e rende bene il clima ideologico che ha ossessionato la politica nazionale americana per decenni.

Presente in studio la specialista in storia americana Raffaella Baritono, che ad orecchio dev’essere brava davvero. Certo, il tutto è stato illustrato in modo molto divulgativo e non ci si è spinti oltre i più comuni pensieri, ma qualcosa di ciò di cui ho accennato è stato lasciato sottintendere (di questi tempi non si può chiedere il martirio a nessuno).

Al termine di ogni puntata, Bernardini chiede al proprio ospite di segnalare sul tema un libro, un film e un luogo. Raffaella Baritono ha dovuto dire che purtroppo in italiano manca una trattazione generale dell’argomento che sia degna di segnalazione, e perciò ha indicato Many are the crimes di Ellen Schrecker. Un libro divulgativo abbastanza equilibrato, che però evita d’indagare le motivazioni che spinsero molti personaggi a collaborare con l’Urss, e scritto prima della pubblicazione di The Haunted Wood di Allen Weinstein e Alexander Vassiliev, un lavoro quest’ultimo che si avvale di documenti del KGB e dell'FBI e che vuole avvalorare l’idea di una grande cospirazione comunista in occidente.


In Italia nel famigerato Novecento gli editori pubblicavano traduzioni di un po’ di tutto, oggi seguono anche loro l’andazzo. Si salva la cosiddetta editoria di nicchia, sempre più sparuta, e che però non può permettersi impegni finanziariamente gravosi.

1 commento:

  1. Certo ,quello dell'editoria nostrana e'un problema....dovremmo forse chiederci come mai in periodi piu'bui ,in piena guerra fredda,ci fossero editori che pubblicavano di tutto,ed ora ..no ?
    Solo una questione di mercato ...o anche che in piena democrazia ,aumenta il numero dei paraculi nostrani,anziche'diminuire ,come logica imporrebbe...


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