lunedì 20 ottobre 2014

Finché non manderemo a cagare gente come Landini ...


Verso l’una, in televisione, c’è Concita De Gregorio. Oggi con ospite il filosofo Gilioli, presenti in studio studenti della Luiss. Ciò doveva essere sufficiente per spegnere, ma per farlo ho atteso pronunciare domande di questo tipo: “Lei è di destra o di sinistra?”.

*

Afferma il segretario generale della Fiom, Landini, nella sua intervista a Il Fatto:

«Ho pensato: ma a Renzi cosa hanno fatto di male quelli che per vivere devono lavorare? Perché ce l’ha così tanto con loro? Prevale in questi discorsi la logica padronale. Non autoritaria, proprio padronale: cioè di chi vuole poter disporre di te e della tua vita».



Apprendiamo così che il potere politico non è autoritario, ma si fa voce degli interessi padronali. E che cazzo vuol dire? Non sono autoritari gli scopi e gli interessi padronali, il rapporto di classe tra capitalista e operaio salariato non è dunque già presente, già presupposto, nel momento in cui entrambi si contrappongono nell'atto di compravendita? E dunque tale rapporto diventa meno autoritario se la politica se ne prende cura secondo le indicazioni sindacali?

Landini, invece di pensare, dille chiare le cose: se gli operai per vivere devono lavorare al comando di un padrone è ovvio che prevalga nel rapporto economico la logica padronale e nei rapporti sociali l’ideologia che sostiene le ragioni padronali.

Il capitale non vuole solo il profitto dal lavoro dell’operaio, bensì spremere tutto ciò che è possibile, fino all’ultima goccia. E del resto, nel contratto non c’è scritto proprio questo, e cioè che il padrone ha diritto di disporre, per un tempo determinato, della forza-lavoro dell’operaio in cambio del salario? Non di te e della tua vita come un antico schiavo dispone il capitale, ma di te come fonte di valorizzazione, cioè di te come schiavo moderno, non legato da catene, ma da fili invisibili.

Affermi di non vedere in ciò una logica autoritaria, ma una logica padronale. Dove sta la differenza tra la logica economica sorretta dal diritto borghese e quella politica che se ne fa tutrice? O c’è dell’altro? Il padronato sarà molto contento nel sentirtelo dire, in futuro non mancherà d’invitarti al meeting di Cernobbio. Per quanto riguarda gli operai non ci faranno molto caso perché abituati a sentire di tutto.

Se isoli il carattere formale dello scambio tra capitalista e operaio, il loro rapporto si riduce a uno scambio fra possessori di merci che si scambiano denaro e merce con reciproco vantaggio e mediante libero contratto. Questo semplice trucco non è una stregoneria; esso costituisce l'intero patrimonio di sapienza del padronato e dei suoi corifei.

Contrariamente a quanto credono in molti, il capitale non produce per dare lavoro agli operai. Il capitalista non avrebbe alcun interesse ad acquistare forza-lavoro “al suo valore” se poi dovesse limitare il tempo di lavoro allo stretto necessario per la sua riproduzione (salario). Sfrutta il lavoro operaio per estorcere plusvalore. 

Il prodotto del processo di produzione capitalistico non è semplice prodotto (valore d'uso) né semplice merce, cioè prodotto dotato di un valore di scambio; il suo prodotto specifico è il plusvalore. Secondo Landini ciò costituisce un atto neutrale poiché avviene a norma contrattuale!

Il capitale non è filantropico, segue le sue leggi, e, per ragioni che qui è inutile ripetere, ha necessità d’impiegare sempre meno forza-lavoro in rapporto al capitale costante, e però ciò produce, sempre necessariamente, una tendenziale diminuzione del saggio del profitto (oltre che aumentare la disoccupazione). Non lo fa per semplice cattiveria, benché tra i padroni vi sia un’alta percentuale di grossi stronzi, bensì perché vi è costretto.

Non si tratta di "logica padronale", bensì della necessità di valorizzazione del capitale. Perciò non sarà con le buone politiche industriali (non "autoritarie") che sarà superata tale contraddizione né attenuata la logica del capitale.

Landini, perché non sei rimasto a fare il saldatore? Dici nell’intervista: perché d’inverno fa freddo lavorare all’aperto. Dunque, non già a motivo della logica padronale, peraltro neutra e “non autoritaria” quanto quella politica che la sorregge. Ultima domanda: quando incontri degli operai, almeno qualcuno di costoro ti manda a cagare?


12 commenti:

  1. Come non condividere ogni parola di questo post? E come si fa a non mandarlo a fanculo Landini e tutti quelli come lui? Cioè tutti nessuno escluso? In ufficio oggi taluni accesi protestatori di sinistra nonché umanoidi di rara cultura ed intelligenza gli facevano la dichiarazione spendendo accorate parole d'amore per le sue strepitose risposte ai conduttori di talk show e vedendo in lui l'unico al mondo capace di dirgliene quattro al padrone cattivo! (come se potesse esistere un padrone "buono"!).
    Bisogna difendere il diritto al lavoro ovvero alla schiavitù ovvero il diritto di morire in gabbia con la tv accesa. Io non ho più neanche voglia di replicare.
    Il lavoro è per gli umanoidi l'unico scopo della vita, Il motivo dell'esistenza.
    Basta solo che il padrone non sia troppo cattivo ed elargisca magnanimamente qualche soldino da andare a spendere al centro commerciale.

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  2. La ringrazio per aver commentato l'intervista a Landini.
    Credo che questi personaggi, siano il miglior cuscinetto per ammorbidire la lotta di classe quì in Italia.

    Ancora grazie e saluti.

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  3. Senza contare che "la figura" di landini si presta perfettamente ad assere presa per il c..o ( vedi le parodie di crozza) con l'intento ben riuscito ( e credo anche ben pagato .. a crozza :-)) di seppellire di ridicolo attraverso di essa tutta la teoria politica che dalla " figura" di costui dovrebbe essere rappresentata.
    E questo almeno sembra in "bonafede" cosa che non si puo' certo dire per la sua capataz..

    'Purtroppo con simili " rappresentanti" sara' impossibile non solo che i "salariati" possano arrestare il loro arretramento, ma che anche solo si possa ripristinare nel loro cervello la corretta descrizione del conflitto capitale -lavoro.

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  4. Landini in fondo è un bravo ragazzo, è che - come tu magistralmente spieghi - non esce dalla gabbia del rapporto capitale-lavoro, pensa che i padroni, pur restando tali, vengano a più miti pretese di sfruttamento se lui gli abbaia contro in diretta tv.

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  5. "Ultima domanda: quando incontri degli operai, almeno qualcuno di costoro ti manda a cagare?"
    Sarebbe uno sprovveduto, quel qualcuno. Il sindacato è una parte del sistema. Sono migliori i sindacalisti che nemmeno fanno la parte che il sistema permette loro? Qualcuno pensa che accettino gli ordini padronali senza lottare nelle poche forme ancora consentite, i sindacalisti accomodanti e i molti operai che a loro si accodano, per non prestarsi ad essere strumenti del sistema? Se Landini vuole solo difendere una posizione all'interno di un sistema, fa il suo. Prendersela con sue affermazioni ingenue per contestare totalmente la sua attività all'interno del sistema capitalistico mi ricorda purezze diamantine che sono interne a questo sistema più della attività possibile a un sindacalista come Landini.

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    1. in fondo hai ragione tu, le sue sono affermazioni ingenue che devono stare nel sindacalmente corretto

      e non è a forza di queste affermazioni ingenue che devono stare nel sindacalmente corretto che per certi e non trascurabili aspetti siamo giunti allo stato confusionale attuale?

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    2. Sono ben altre le induzioni confusionali, metodiche, sistematiche, invasive, pervasive - l'acqua in cui affoga presto il sindacalista che fa qualcosa per tirar fuori la testa, accennare un respiro, un barlume di consapevolezza: tu sei un padrone, io un lavoratore. Tu indichi correttamente l'errore del pensiero che attribisci a Landini, e forse è corretta anche l'attribuzione: tu sei un padrone cattivo. E non lo consideri un passo verso la vera emancipazione dei lavoratori. A me sembra invece un momento utilizzabile non soltanto dal sistema per autolegittimarsi - ciò che evidenzia l'appartenenza al sistema capitalista anche dell'ex partito comunista e dei suoi derivati.

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    3. riconosco che hai ragione, troppa foga polemica

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  6. Circa l'incipit, sappia che ha spento la Tv appena in tempo.
    Si è risparmiata il "giovane" di 23 anni tesserato PD, votante Cuperlo alle ultime primarie, che a giorni illuminerà i docenti della LUISS con una tesi sulla festa dell'unità. Con tanto di plastico annesso!
    Una tristezza infinita.

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  7. La critica ovviamente è fondata, ma tutti sappiamo che un sindacalismo un filo più anticapitalistico di quello di Landini viene ignorato se si limita alla contestazione verbale, come accade ai pochi sindacalisti meno moderati di Landini, e spaccato a bastonate dalla forza pubblica (1919-20, do you remember) se si azzarda a contestare con un po' di rumore per strada. L'alternativa di fatto è tra la camomilla di Landini e il silenzio assoluto.

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  8. Io ho fiducia in Landini e spero che resista alla tentazione di lasciarsi ammaliare dalla politica praticata,soprattutto deve stare lontano dal PD, il contagio di diventare ennesimo cuscinetto di Confindustria, al pari della triplice sindacale, sarebbe inevitabile.
    Comunque, per il momento, a mio parere è l'unica voce fuori dal coro, e se anche può darvi l'impressione che abbai alla luna, bisogna almeno riconoscergli il merito di mantenere vivo l'interesse dei lavoratori, soprattuto del settore privato, intorno alla questione della rappresentanza sindacale che, ci è già stata quasi scippata.
    Potete suggerire altra soluzione?
    Saluti Olympe

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