giovedì 4 settembre 2014

Criminali e complici


PS : Renzi che dice a Putin "basta parole" supera le gags del predecessore.

Leggendo quanto vado scrivendo in questo blog, posto all’estrema periferia della galassia internet, è possibile ci si possa farse l’idea di un mio pregiudizio antiamericano. Non che la cosa, se vera, possa togliere il sonno a chicchessia, e tuttavia posso assicurare che non è così in alcun modo. Quello che penso degli Usa, della loro politica estera, del loro modo di agire, è ciò che ogni persona di buon senso dovrebbe pensare alla luce dei fatti se solo i media non ci bombardassero quotidianamente di autentiche falsità. Nessun pregiudizio, ma solo una presa d’atto e pur considerando quanto di positivo gli Usa e l’Europa rappresentino nella difesa dei cosiddetti valori non negoziabili, anche se più dichiarati che praticati.


Partiamo da un’evidenza palmare, cioè dal fatto che negli ultimi trent’anni, ossia dall’epoca di Gorbaciov e poi dalla fine della cosiddetta Guerra Fredda, la sola delle tre grandi potenze nucleari che abbia fomentato dei conflitti armati, numerosissimi, in ogni angolo del mondo, è stata la potenza americana. I motivi e i pretesti per questi conflitti sono stati di volta in volta i più vari e i più astratti. Non c’è un solo paese al mondo, al di fuori degli Usa, che dichiari ricadere nei propri interessi nazionali tutto ciò che accade in qualunque luogo del pianeta, e questo ogni qualvolta un paese ritenga di non doversi piegare agli interessi e ai progetti di Washington.



È quella di Washington una dottrina che non può essere accettata perché pericolosa per la pace e la stabilità. Nel 1962 gli Usa avevano ben ragione di opporsi all’istallazione dei missili sovietici a Cuba, a poche centinaia di chilometri dalle loro coste e nella loro zona d’influenza, sebbene installati in un paese che era riuscito ad affrancarsi dalla loro egemonia. Vi si opposero con una decisione tale, ossia con un blocco aeronavale dell’isola, che stava portando diritti ad un nuovo conflitto mondiale, probabilmente nucleare. E tuttavia si trattava da parte dell’Urss di fare a Cuba la stessa cosa che gli Usa facevano con i loro missili locati dalla Germania alla Turchia, di fatto circondando l’Urss e i suoi alleati.

Si potrà obiettare che in tal caso gli Usa difendevano la sicurezza dell’Europa; ma allo stesso modo di può eccepire che l’Urss praticava la medesima strategia a riguardo di Cuba dopo il tentativo di occupazione fallito alla Baia dei Porci e le continue minacce americane, i reiterati tentativi di assassinare il leader della rivoluzione cubana, ecc.. Si tratta della stessa politica d’ingerenza americana posta in essere in Corea, nel Vietnam, Laos, Cambogia, Indonesia, eccetera. Quanti milioni di morti e immani distruzioni è costata quella dottrina?

Per tornare a giorni più prossimi a noi, che dire di quanto è accaduto in Yugoslavia? Chi conosce bene come sono andate le cose non può assolvere gli Usa e l’Europa per quanto riguarda le tre guerre che vi sono state scatenate. Poi due invasioni dell’Iraq, dopo che Saddam era stato armato per far guerra all’Iran, la seconda invasione col più falso dei pretesti. Gli esiti devastanti sono sotto gli occhi del mondo e quel paese non sarà mai più quello di prima. Una guerra illegittima che violava palesemente il diritto internazionale. A dirlo non sono io, ma ebbe ad affermarlo nel 2004 il più filo atlantico dei politici italiani, ossia l’ex presidente Cossiga:

La guerra in Iraq è illegittima; la spedizione italiana lo è due volte, perché oltre al diritto internazionale viola la Costituzione. […] i nostri alleati americani si sono mossi senza conoscere l'Iraq, e senza prevedere che dopo la caduta di Saddam sarebbe accaduto quel che accadde in Jugoslavia dopo la morte di Tito: una guerra civile di tutti contro tutti, curdi sunniti sciiti, e all'interno delle fazioni [qui l'articolo].

La guerra in Afghanistan si protrae da oltre dieci anni contro quelle stesse forze create a suo tempo dagli Usa in chiave antisovietica, e che ora sotto la bandiera di Maometto fanno la guerra non solo lì, ma in Cecenia, in Libia, in Siria, in Egitto, in Sudan e ovunque capiti. L’Europa a sua volta s’è distinta in Libia, uno dei paesi più prosperi dell’Africa ora affondato in un caos di cui non si vede fine. La logica conseguenza è stata la guerra nella Repubblica Centrafricana e lo sparpagliarsi di bande di terroristi armati nel Nordafrica e nel Medio Oriente.

E che dire della Georgia, la quale subordinata totalmente agli Usa ha fatto guerra già cinque volte ad abkhazi e osseti, prima di scatenare la sesta guerra nel 2008, bombardando di notte la capitale osseta e attaccando le forze russe di peacekeeping? È ora la volta dell’Ucraina, con la cacciata di un presidente eletto legittimamente, con cecchini e bande parafasciste nelle strade e all’assalto degli edifici pubblici, finanziati dagli Usa per diretta ammissione dei loro stessi diplomatici, gli stessi che scendevano in strada a manifestare a fianco dell’opposizione ultranazionalista. Quanto sappiamo di cosa esattamente succede a quelle popolazioni, agli otto milioni e mezzo di russi che vivono in Ucraina?


Ovunque pongano mano gli Usa e l’Europa nascono conflitti e distruzioni. E dunque chi porta, a livello politico e storico, queste responsabilità? Non sono dunque le élite atlantiche ed europee, nel perseguire i loro interessi e i loro scopi, quelle pericolose per la pace e la stabilità del mondo? Non sono esse composte d’autentici avventurieri e criminali responsabili di milioni di morti, decine di milioni di rifugiati, della distruzione e destabilizzazione di vaste aree del pianeta? E noi, con il nostro disinteresse e il nostro silenzio, non siamo forse loro complici?

9 commenti:

  1. Il solito bel riassunto della situazione Olympe.
    Ma per noi, a chi esattamente ti riferisci?

    Ciao, Franco.

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    1. noi tutti, consapevoli o no, prigionieri di una situazione finiamo di essere complici, nostro malgrado

      ciao

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  2. Articolo illuminante, come sempre. Le leggo con piacere ogni volta, dovrebbe essere al centro di questa galassia, non alla periferia. Un saluto.

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    1. al centro di questa galassia c'è un buco nero ......

      grazie per l'attenzione. saluti

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  3. Interessante riflessione che svela la natura delle cose. Che è un pochino diversa da quella che ci raccontano i TG

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  4. Posto che la mia condivisione al contenuto vale nulla, pochi post fa scrivevo come non sempre i dirigenti sono la completa rappresentazione dei loro sudditi mentre il mondo non è uno stabbio di agnelli. E mettiamoci pure per scrupolo deontologico che ognuno di noi (di ciò non posso sapere) conta degli amici americani.
    Detto questo :

    - Tra il 1890 e il 2014 gli USA hanno invaso e bombardato 150 paesi.

    - Consultando il documento ' Instances of Use of United States Armed Forces Abroad, 1798-2012' a cura del Congressional Research Service e redatto da Richard F.Grimmet - 19 Settembre 2012, è possibile constatare
    l'impegno militare degli USA nei secoli presi in considerazione.

    Essendo stato presente a riunioni di affari (business meetings in volgare) tra americani e islamici in senso lato, e russi, ho notato che non posseggono la minima idea di come gli altri pensino e vedano il mondo. They are the best.

    Un piccolo dettaglio di costume : nel mondo c’è un arma ogni 10 persone. Negli Stati Uniti, nove ogni 10. Negli USA si trova il 5% di tutta l’umanità e il 30% di tutte le armi, qualcosa come 275 milioni.
    Seguendo ciò che ai miei tempi la maestra o il professore dicevano per sottolineare un'eventuale inclinazione dei singoli discepoli , gli yankees sono 'portati' al revolver (ci sarebbe da notare che tra la pulsione e il dato di fatto del possesso ci sta un discreto intervallo).

    "Noi tutti, consapevoli o no, prigionieri di una situazione finiamo di essere complici, nostro malgrado"
    Eh sì : creemos en la utopia porque la realidad nos parece increible.
    Chiamarsi fuori oltrechè impossibile non è serio.

    A bientot monsieur.

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    1. dunque lei conferma l'incredibile. la ringrazio

      À bientôt madame

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  5. Renzi che fa il fenomeno con Putin mi ricorda tanto il gattino adottato un mesetto fa che quando incontra in cortile il cane si mette di sbieco e si inarca per sembrare più grosso. Con la differenza che il gattino fa ridere, Renzi fa venir voglia di assestargli una pedata nei glutei.

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