sabato 5 luglio 2014

Nato sotto il segno di Marte



Un tempo non era infrequente che un neonato fosse registrato all’anagrafe alcuni giorni dopo la nascita, oppure che vi fossero errori di registrazione, con date sbagliate e nomi diversi da quelli assegnati dai genitori. Molto più raro era che a causa della data di nascita sbagliata si rischiasse di finire sul patibolo. Questo fu il caso di un giovane la cui nascita all’anagrafe civile fu trascritta anticipandola di un mese esatto, il 13 giugno anziché il 13 di luglio. Vent’anni dopo, era il 28 di giugno, il giovane sarà imputato di omicidio commesso quello stesso giorno. La legge allora vigente stabiliva che la pena di morte non potesse essere inflitta ai rei minori di vent’anni. Per soli quindici giorni la condanna al patibolo di quell’assassino era perciò sanzionabile.



Il giovane sapeva bene quand’era il suo compleanno, e cioè il 13 di luglio. Era quello il mese in cui era nato nel 1894, su questo non aveva dubbi. Altra faccenda è andarlo a raccontare alla polizia che lo aveva arrestato, oppure al tribunale che doveva giudicarlo: “Scusate signori, io non sono nato il 13 giugno come erroneamente riporta il registro dell’anagrafe civile, bensì un mese dopo, il 13 di luglio 1894, perciò il giorno dell’attentato, il 28 di giugno 1914, non avevo ancora compiuti vent’anni”. Figurarsi se potevano credergli, non vedevano l’ora di appenderlo per il collo.

Nessuno avrebbe creduto alle parole del giovane imputato se a confermare che nacque effettivamente il giorno di san Gabriele, da cui prenderà il nome, ossia il 13 luglio, non vi fosse stato a provarlo il registro della chiesa parrocchiale. Il prete, fu accertato, non commise errori nel trascrivere la data di nascita. E dunque il reo scampava all’impiccagione per motivi d’età, per non aver ancora compiuto vent’anni. La loi, c'est la loi, avrebbe detto Fernand Contandin.


Se a quel giovane, che subito dopo aver sparato tentò di suicidarsi con del veleno la cui efficacia era però scaduta, avessero predetto a quali sofferenze, di ogni tipo, sarebbe andato incontro durante la sua carcerazione, compresa l’amputazione di un braccio a causa di tubercolosi ossea, sicuramente avrebbe preferito nascere il 13 giugno e chiamarsi Anton. Morirà quattro anni dopo di malattia e maltrattamenti in carcere.

2 commenti: