lunedì 9 giugno 2014

Interpretazioni


Sarebbe interessante conoscere l’estrazione sociale dei soldati che sbarcarono 70anni fa sulle coste della Normandia, sapere se erano ben assortiti o se invece si trattava di figli di contadini, operai e impiegati (alcune migliaia i caduti). Sapere per esempio, se e quanti generali sbarcarono con la prima ondata, come mostrano i film americani. A me risulta: nessuno. Certo, c’era anche il figlio di Roosevelt in quello sbarco, con il grado di generale, ed è sepolto nel cimitero americano in Normandia, essendo morto a Sainte-Mère-Église, improvvisamente la sera del 14 luglio 1944, nella sua branda, a causa di un infarto. Fu promosso maggiore generale e concessa la Medal of Honor, massima onorificenza militare.

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Ironia della storia. Alla celebrazione del 70° anniversario dello sbarco di Normandia, il presidente degli Stati Uniti ha colto l’occasione per un tour in Europa allo scopo di raccogliere sostegno per il regime ucraino salito al potere in un colpo di stato sostenuto e guidato da neo-nazisti. Queste stesse forze di estrema destra sono ora impegnate con il sostegno di Washington e nell’indifferenza generale a compiere crimini di guerra contro il popolo dell'Ucraina orientale.

È stato molto abile Obama, nella sua allocuzione sulla spiaggia normanna, a parte la solita retorica su Dio, la democrazia e la pace, a non citare i motivi per i quali gli Alleati sbarcarono su quella spiaggia, di là di un generico accenno al Vallo di Hitler.

E, del resto, i principali nemici degli Stati Uniti e dei suoi alleati nella seconda guerra mondiale, la Germania e il Giappone, sono oggi pungolati da Washington per ri-militarizzarsi con lo scopo di assistere l'imperialismo degli Stati Uniti nell’accerchiamento di Russia e Cina. In Germania e in Giappone, gli storici stanno rielaborando la rappresentazione della seconda guerra mondiale per giustificare i crimini effettuati dall’imperialismo tedesco e giapponese, come testimoniato da un recente articolo della Frankfurter Allgemeine Zeitung, il maggiore quotidiano tedesco, a firma di Franz Pergande.

L’editorialista tedesco scrive che l’avanzata russa sulla strada per Berlino ha comportato la distruzione di città come Francoforte (sull’Oder), Prenzlau (nel Brandeburgo) o Demmin (Meclenburgo-Pomerania). Nulla dice sugli atti di vero e proprio sterminio compiti dai suoi connazionali in territorio russo a partire dal 1941, e che per respingere tale aggressione l’Urss ha pagato un tributo di 25 milioni di vittime (molto nota è la vicenda di Stalingrado, ma va ricordato che Leningrado ha patito un assedio dal 1941 al 1944, con circa 900mila morti civili), e più di 3 milioni di prigionieri di guerra. Leggendo la sua asettica prosa, il lettore sarebbe indotto a credere che nel 1944 l'Armata Rossa ha attaccato un pacifico paese chiamato Germania. Egli fa anche menzione di Hitler, del suo ordine di impiegare anziani e minori al fronte, intimando loro di resistere fino all'ultimo uomo. Dimentica di dire però che nella sola Battaglia di Berlino, che segnò la fine del regime nazista, caddero circa 80.000 soldati dell'Armata Rossa e 275.000 furono i feriti.



1 commento:

  1. A chi ha prestato il servizio militare è noto che la maggioranza della truppa nel mondo è sempre stata composta da figli del popolo - come altrimenti? - , anche buona parte degli ufficiali (i D'Annunzio sono patologie estreme). I professionisti di oggi sono ben pagati, soprattutto in missioni all'estero ma cosa più importante consapevoli di ciò che andranno a fare,e questo impiego è un'alternativa al call center (Poste e Ferrovie in crisi). E' altrettanto noto che USA Army recluta gli attuali prendendone la maggior parte per fame, attraverso il ricatto del pagamento degli studi ex post o altro: a nessuno infatti fa piacere lasciarci la pelle per un'internazionalismo sconosciuto o per un recondito futuro in carrozzella.
    Bisogna sapere cosa hanno raccontato prima a casa ai morti di Normandia piuttosto che a quelli di Cassino (per citare gli esempi classici).

    La Storia viene raccontata per usi e consumi diversi: pochi o tanti hanno letto i '900 giorni di Leningrado' e tempo fa ci hanno riempito la testa di Garibaldi salvatore del Sud e unificatore d'Italia.
    Per nostra fortuna mantengono stabili la posizione nel tempo marsala Florio e il Grillo di Donnafugata.

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