mercoledì 12 febbraio 2014

Senza levar loro un pelo


Ieri ho trascorso una giornata in day surgery e ho avuto modo di riflettere sullo stato d’uso delle cose in questo martoriato paese. A fronte di persone preparate professionalmente (per quanto posso giudicare io), gentilissime e disponibili, che ogni giorno s’impegnano anche ben oltre le incombenze dovute (*), ci sono degli orchi inguardabili. Che è poi quello che mi è successo di vedere ieri sera sintonizzandomi su Ballarò, trasmissione che, come altre del genere, servono per pascere il popolo di erba trastulla. Pochi attimi, per carità. Che cosa abbiano da sorridere e sghignazzare questi orchi e orchesse proprio non so, anzi purtroppo lo sappiamo. Non voglio nemmeno sforzarmi a trovar parole, dovrei fare come con ironia leggera sa fare Malvino in questo video, laddove ci offre un altro spaccato della realtà, quella ecclesiastica, con le sue maschere cangianti ma dietro cui si celano anime nere che non cambiano da molti secoli, da sempre.

*
(*) Ciò dimostra che il "pubblico" funziona eccome laddove si vuole farlo funzionare.



Cosimo I, duca e poi granduca di Toscana, il 6 febbraio 1547, durante la guerra contro la lega di Smalcalda, ebbe a scrivere in una lettera a Carlo V, il monarca sul cui impero, come c’insegnavano alle elementari, non tramontava mai il sole, che la sola maniera per pacificare la Germania e purgare la cristianità “dalli mali e strani modi de’ preti” era “per la via del concilio tor la riputazione al papa con procurare che si facci una reforma; che li preti dismettano la tirannide che hanno usato e usano, ritornando tutto alle sante leggi, senza levar loro un pelo di quello è di ragione, ma non lasciarli più usurpare quello che è mera tirannide”.


Tutto sta a come si vuole intendere “senza levar loro un pelo di quello è di ragione”.

8 commenti:

  1. Il pubblico potrebbe funzionare benissimo, a volte effettivamente funziona. Mia moglie è infermiera, posso assicurare che esiste un patrimonio di professionalità (e di umanità, molto importante nel caso specifico) che raramente viene motivato e valorizzato come meriterebbe.

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    1. E mi permetto di "rincarare la dose": certi servizi, se fossero privati, NON funzionerebbero altrettanto bene. C'è un problema di corretta gestione e di trasparenze delle procedure, questo è chiaro. Ma l'approccio ideologico Stato = schifo, privato = bello non è accettabile.
      Un esempio? Il conflitto di interessi che si instaura in una scuola privata

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  2. Opportune le tue precisazioni (e di Malvino: bellissimo video) a ridosso della Giornata del ricordo. Voluta dalla destra a seguito della giornata della memoria, una sorta di rivoltante pari e patta con la Shoah; il che implica la rimozione della Risiera di San Sabba e deliziosi dettagli sugli Ustascia. Quest'ultimo a tutti gli effetti movimento clerico(catto)-fascista, ricevette sempre pieno sostegno dal Vaticano, del resto la beatificazione del cardinale Stepinac, complice del poglavnik (duce) Ante Pavelic e del suo mostruoso regime, ad opera di K. Wojtyla non ha per questo ricevuto una centesima parte delle critiche che gli sono state mosse per la sua avversione ai matrimoni gay ed altri questioni legate ai "diritti civili".
    Mordecaj

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    1. Wojtyla? l'ho già scritto: un lucidissimo psicopatico

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    2. Potrei sapere dove ha scritto su Wojtyla?

      Sempre grazie.

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    3. qui, per esempio:
      http://diciottobrumaio.blogspot.it/2011/03/hadamar.html
      http://diciottobrumaio.blogspot.it/2013/02/digressione-sul-cristianesimo.html

      nel "cerca nel blog", su in alto a destra, è sufficiente scrivere ciò che si vuol cercare, in questo caso: wojtyla

      di nulla

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  3. Penso inoltre che non siano sufficientemente illustrati al popolo - e soprattutto quella parte che ci tedia sbuffando nelle code cercando consensi - i problemi legati alle coperture assicurative verso le quali ci vorrebbero spingere, infatti come si comportano gli enti assicurativi nel caso di patologie ricorrenti e invalidanti ? Esclusione di copertura o impennate del premio - vedi USA -
    In molte occasioni le 'case di cura' spediscono presso l'ospedale pubblico
    il malato in procinto di lasciarci, questo per non influire sul grafico dei decessi. Ritengo sia meglio - al limite - su di un lettino in corsia nel pubblico che in casa di cura (dell'hotellerie se ne può fare a meno).
    C'è una forte sperequazione tra nord e sud e questo non dovuto unicamente a mala gestione ma purtroppo a capacità professionali, anche se è possibile individuare qualche eccellenza.

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