giovedì 6 febbraio 2014

Il Genio




Com’è singolare l’immagine di quest’angelo ritratto nella foto, le sue fattezze voglio dire e i simboli. Non è un angelo, anche se ha le ali, ma rappresenta, almeno ufficialmente, un Genio alato, sotto il quale trovano posto le figure marmoree dei Titani abbattuti. Il monumento consiste in una piramide (simbolo massonico) di enormi massi provenienti dallo scavo del traforo del Frejus. Il progetto del monumento l’aveva ideato Marcello Panissera di Veglio, il bozzetto era di Luigi Belli e il bronzo fu realizzato dagli allievi di Odoardo Tabacchi. Data l’epoca non è difficile che questi personaggi fossero affiliati a una qualche loggia massonica.



Nella figura del Genio alato molti hanno voluto vedervi un angelo molto particolare, ossia l’angelo “caduto”, Lucifero. Nella mano tiene una penna e sopra la testa è posta una stella a cinque punte, simbolo anche questo riferito alla massoneria. La statua si trova in Piazza Statuto, a Torino, e s’innalza sulla fontana che ricorda l’impresa del traforo. Nel piccolo giardino della piazza, si trova un tombino, che è detto da molti la Porta dell’Inferno. È il centro dell’impianto fognario della città e, fin dall’epoca romana, fu il luogo delle esecuzioni capitali. Il vicino Corso Valdocco prende il nome dal latino Vallis occisorum che identificava la zona con la sede di una grande necropoli dove venivano sepolti anche i giustiziati e che andava dall'attuale Corso Francia fino alla Via Cibrario e Corso Principe Eugenio.

Mi chiedo se ultimato il traforo per il Tav verrà realizzato qualcosa di simile al monumento del Frejus, magari di meno allegorico e di più esoterico ancora, per esempio un enorme tondo rappresentante la cifra “zero” quale richiamo alla divinità del denaro. Perché di denaro nella realizzazione di simili opere ne scorre a fiumi, e non è spiegabile tanta differenza di costi con quanto avviene altrove.

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Non si può, in generale, comprendere come sia possibile che città come Torino, Milano, Catania, Napoli e non ultima Roma, presentino dei bilanci municipali con voragini di miliardi di debito se non come il risultato di un’estesa dissipazione e corruzione. La corruzione nella pubblica amministrazione è stimata sui 60mld, ossia 120.000.000.000.000 delle vecchie (ma non troppo) lire. L’anno! E tutti a discutere se la cifra è esatta per difetto o per eccesso. Un modo furbo per sviare il discorso, come solito.

Sparare cifre a cazzo è uno sport nazionale, tanto è vero che la pubblica amministrazione, ossia la ragioneria generale delle stato, può vantarsi di aver pagato nel 2013 ben 22mld di crediti dovuti alle imprese fornitrici, ma vai a sapere se tale cifra corrisponde effettivamente ad un aumento (e di quanto?) rispetto agli anni precedenti. Tutto è lasciato nell’aleatorietà di cifre che non è possibile verificare e confrontare.

Faccio un altro esempio: gli enti locali dovevano, entro il settembre scorso, comunicare alla ragioneria generale l’ammontare dei debiti dovuti ai fornitori. Sennonché le cifre comunicate sono di gran lunga inferiori a quelle vantate dai creditori, per la semplice ragione che molte spese non sono state iscritte a bilancio!

Per non dire del famigerato falso in bilancio (false comunicazioni sociali), delitto di cui all’art. 2621 del cc., non abrogato come continuano a dire alcuni, ma i cui effetti sono stati notevolmente depotenziati dall’art. 30 della legge 262/2005. Ebbene, per ripristinare le pene antecedenti la citata legge, basterebbe una mezza riga in una qualsiasi legge.

Se ciò non è avvenuto e resta tale, è perché siamo in presenza, non da oggi per il vero, di uno stretto intreccio d’interessi tra politica, affarismo e burocrazia. Perciò non è casuale ciò che accade. Così come, per contro, non è casuale (e continuerò a ripeterlo) che il Movimento di Grillo non abbia voluto trattare su alcuni punti decisivi per un accordo con il Pd, ossia non abbia costretto i dirigenti di questo partito a venire in luce e pronunciarsi sulle loro specifiche proposte, su un pacchetto di riforme da realizzare in tempi stretti e scadenze certe.

Ciò che invece si è cercato, fin da subito, è la chiusura a qualsiasi accordo, lo scontro, l’instabilità politica; e dunque c’è da porsi (per chi ancora non se l’è posta, ma vedo che qualche famoso fans di Grillo finalmente qualche dubbio se lo pone) una domanda: cui prodest?

Io esattamente non posso saperlo a chi ha giovato questa scelta di Grillo, ma certi contatti e frequentazioni di Grillo & C. sono molto sospetti, così com’è molto sospetta la sua pluriennale campagna allarmistica sulla sostenibilità del nostro debito pubblico e segnatamente sull’imminente (dal 2008!!) default italiano. E questa stessa domanda sarebbe bene che se la ponessero anche i deputati del Movimento, ma temo che siano, non a caso, impediti a qualsiasi confronto di verità a riguardo del loro guru.


14 commenti:

  1. Ciao Olympe!

    mi permetto un off topic per segnalarti un articolo che ho letto sul sito wumingfoundation

    http://www.wumingfoundation.com/giap/?p=5241

    Mi è sembrata molto interessante la parte centrale (anche se non posso valutarne a pieno il rigore scientifico) e mi piacerebbe conoscere la tua opinione in merito. L'articolo parte dall'ormai noto caso di ipersfruttamento dei lavoratori nei magazzini Amazon per poi analizzare (ed qui che mi pare interessante) l'evoluzione del rapporto valore-lavoro nel mondo contemporaneo (paragrafo "Il lavoro (di merda) incorporato nel tablet").

    Per inciso, che ne sai di questa Wu Ming Foundation? Io ne ho scoperto l'esistenza attraverso questo articolo di cui ho trovato il link girando in rete.

    Grazie, ciao!

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    1. l'ho letto quasi tutto, ma dall'alto della mia sfrenata presunzione (o forse perché conosco i miei polli?) sapevo già, esattamente, dove andava a parare. recita abbastanza bene la preghierina del valore-lavoro, poi sul più bello comincia con le bestemmie. ho già scritto nel blog di queste cose, forse ne scriverò ancora. tieni presente sempre un fatto, ossia che a produrre plusvalore è sempre e SOLO il lavoro che si scambia con capitale. forse ti potrebbe interessare questo:
      http://diciottobrumaio.blogspot.it/2013/05/il-carattere-storico-e-transitorio.html

      ciao

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    2. Ricordo questo post, ai tempi ci avevo capito poco... ora che sto studiando un po' .. beh ... non ci sono parole! Il brano che citi nel post (Marx da "Lineamenti fondamentali per la critica dell’economia politica") è semplicemente illuminante...

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  2. Forse temono il default perché fanno riferimento alle mitiche cartolarizzazioni di quel fenomeno di Tremonti. Scrive Settis su Repubblica di oggi: «Ma a chi fa il conto della spesa si ha il diritto di chiedere un dettagliato breakdown: quanto vale Caravaggio? Come prezzare Dante e Petrarca? E l'impero romano, dove lo mettiamo? Per non dire di altri prodotti della creatività italica, dal sonetto al pianoforte, dall'opera lirica al papato. Ci siamo allenati a simili esercizi, negli ultimi anni: quando il ministero delle Finanze, in clima di cartolarizzazioni e di finanza creativa, ha fissato il prezzo delle Dolomiti e dei templi di Paestum (in un numero da collezione della Gazzetta Ufficiale le Dolomiti furono prezzate 866.294 euro, con scarsissimo beneficio di stambecchi e sciatori).»

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    1. La mancanza di senso del ridicolo (e soprattutto del proprio medesimo ridicolo) è sicuramente sintomo del delirio di onnipotenza della nostra classe politica............. comunque 866.294 euro per le Dolomiti a me sembrano un prezzo onesto, quasi quasi le compro e poi ci costruisco un bel plastico con tanto di trenino.. qualcuno fa un mutuo insieme??? :/

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  3. Quali sono questi contatti e frequentazioni di Grillo e c., si possono sapere?

    Grazie

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    1. caro amico, prova a cercare nel web, se proprio non riesci a trovare nulla, ritorna qui e riproponi la domanda, così ti dirò due nomi che sono di pubblico dominio. per me quei due nomi, senza tante dietrologie, bastano e avanzano per scrivere ciò che ho scritto. ciao

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    2. D'accordo, cercherò. Ma almeno dammi un indizio.

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    3. john kerry e david thorne, per esempio.
      oggi scriverò un post dove le cose, nel loro complesso, saranno più chiare

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  4. Mi permetto di segnalarle, la lettura di questo articolo. Nel frattempo che si butta tutto in caciara, succedono cose da pazzi, sempre a danno dei soliti noti.
    http://www.qualenergia.it/articoli/20140205-elettricita-rinnovabile-da-serbia-un-accordo-da-12-mld-poco-trasparente

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    1. grazie della segnalazione.
      ciò conferma ciò che già sappiamo sull'intreccio malavitoso tra affari e politica. e conferma che la riforma della legge elettorale e tante altre balle del genere non cambieranno proprio un bel nulla.

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  5. "molte spese non sono state iscritte a bilancio!"
    Dal mio misero punto di osservazione (ufficio acquisti di un Dipartimento Universitario) mi chiedo come sia possibile aggirare le procedure contabili.
    Io per fare degli acquisti devo affrontare tutta una serie di paletti burocratici non indifferenti: buoni d'ordine, CIG, DURC, CUP, Consip et al.
    Saluti e grazie

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