domenica 5 gennaio 2014

Note al termine di un viaggio


Che cosa farebbe la chiesa cattolica senza il peccato?
A che cosa servirebbero le chiese monumentali senza i turisti?

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Parti da Tokio o da Ushuaia, oppure più banalmente dal profondo Veneto, e arrivi a Roma per visitare la città: il mattino lo dedichi agli itinerari più impegnativi e il pomeriggio alle chiese monumentali. Ed è così che giovedì scorso mi trovavo, sotto la pioggia, ad attendere nell’omonima piazza l’apertura della Chiesa del Gesù. Nonostante il mio ombrello aperto, si avvicina un tizio proponendomi di acquistarne uno dei suoi.

Alle 16.05 è aperta una delle tre porte e gli astanti finalmente possono sciamare all’interno. Sconcerto: cordoni rossi dappertutto sbarrano la via, si sta predisponendo per la visita del papa dell’indomani. Qualche liturgica imprecazione e mi dirigo verso la chiesa di San Luigi dei Francesi, la quale però il giovedì pomeriggio è chiusa. Pertanto il mio incontro con le tre tele del Caravaggio è rinviato all’indomani.




Decido per la chiesa di Sant’Agostino che dista pochi passi, ma qui un grande cartello in sei lingue dice che durante le funzioni religiose la visita alla chiesa è interdetta. Immagino ci sia d’aspettare solo un poco, ma non è così. Dopo il vespro, c’è il rosario e quindi la messa. Poi si chiude. Mi dirigo, recitando a mente il mio rosario, verso Santa Maria sopra Minerva, e la situazione è la stessa: quattro (di numero) persone e due preti stanno recitando il rosario, i cordoni rossi impediscono di proseguire oltre. Poi, dopo le litanie, mi spiegano, sarà celebrata la “santa messa”.

E a questo punto, confesso, ho perso la pazienza, ma solo per qualche secondo, il tempo necessario per rendere sconsacrato il luogo per sempre.

Il pomeriggio del giorno dopo, venerdì, ritorno alla chiesa di San Luigi dei Francesi e constato, mio malgrado, che la medesima idea l’hanno avuta moltissimi altri. L’ultima cappella a sinistra, quella con i Caravaggio, è inaccessibile, c’è una ressa che manco davanti a Zara il primo giorno di saldi.

Nonostante i tre dipinti siano riprodotti in miliardi di copie, nessuno dei presenti rinuncia a scattare la propria sequela di foto ai dipinti (senza flash, dunque non si capisce con quale esito). Dopo una certa attesa, scorgo la possibilità di incunearmi e, a una distanza ancora ragguardevole dalla cappella, posso finalmente vedere due delle tre tele (sono troppo di lato per poter vedere anche la terza, non certo per mia scelta).

La luce della cappella si spegne, perciò attendo che uno dei tanti esegeti del Merisi inserisca un’altra moneta nell’apposito aggeggio per far riprendere l’illuminazione.  Passa il tempo e continua a regnare il buio più pesto, perciò penso di lanciare la mia moneta verso la macchinetta gridando qualcosa, ma per fortuna, un attimo prima che possa compiere il disperato gesto, le lampade s’accendono illuminando nuovamente la cappella. La Vocazione di Matteo è davvero notevole, e ripenso a certe umoristiche interpretazioni date recentemente dell’opera. Esco dalla chiesa che sono quasi di buonumore e in fase di armistizio con il cattolicesimo, quello francese.

Il senato della repubblica è lì, proprio vicino alla chiesa, da una porta laterale esce un ex giudice veneziano, azzimato, leccato, indossa un cappottino di cachemire da senatore.


7 commenti:

  1. Mia cara Olympe...evviva...quando , a Napoli, andai a vedere - Le sette opere di Misericordia - del Caravaggio ricordo che non c'era nessuno e la contorsione dell' Angelo che si arrotola nell'aria con le grandi ali di un bianco accecante sono tra le cose più ardite e suggestive che abbia mai visto. si parla sempre di Caravaggio come pittore maledetto ma Caravaggio ha un rigore morale schiacciante.

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  2. ciao carissima, concordo perfettamente con te.

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  3. Che cosa farebbe la chiesa cattolica senza il peccato ?
    Che cosa 'sarebbe' e 'senza la confessione' volevi dire,suppongo.

    A che cosa servirebbero le chiese monumentali senza i turisti ?
    Per quanto mi riguarda sono musei, ma è l'effetto del barocco.
    Vediamo se saresti della medesima idea percorrendo S.Giorgio in Velabro o S.Stefano Rotondo,p.e. Vis mistica a parte.
    Ma senza turisti e con soli viaggiatori cosa sarebbe finalmente il mondo ?

    L'unico problema dei caravaggio in S.Luigi sono le luci che mentre li illuminano ti sparano negli occhi e, come nei musei,i commenti degli esegeti che ti stanno a fianco.

    Buon anno !

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