giovedì 7 novembre 2013

Perché la storia dovrebbe fare un’eccezione?


Del primo impero mediterraneo, la talassocrazia cretese, già nel V secolo dell’evo classico restava solo un flebile ricordo in Tucidide e negli ateniesi per un tributo sacrificale imposto dall’isola alla loro città, consistente nella famosa storiella della consegna di una fanciulla a Minosse. Quanto all’Egitto delle antiche dinastie restano una sfinge monumentale e alcune piramidi, ma soprattutto resta intatta la miseria di un popolo.

Nulla di più caduco di un regno o di un impero, fosse pure quello del Nilo, oppure romano, cinese, azteco, moghul, khmer, iberico od ottomano. Di quei regni ed imperi restano solo rovine, vestigia minacciate dal business del turismo e del restauro filologico.



Ancora 100 anni fa gli imperi europei e asiatici dominavano dall’Atlantico al Pacifico e buona parte delle coste del Mediterraneo, e poi ancora per decenni l’impero inglese e giapponese. Poi, dopo il 1914-’18, quello che fu l’impero asburgico, cardine secolare dell’ordine europeo continentale, divenne quello che è oggi, ossia un insignificante paese transalpino. L’impero ottomano, ossia la carcassa del turco, fu spartito tra le potenze occidentali e le sue città portuali destinate al declino.

Venne il secolo americano, l’aspra lotta con il rinato impero tedesco, quello hitleriano, la conquista dei clubs atlantici dell'Europa, il dollaro e la venalità come unica misura, il controllo del petrolio, la contesa con l'altro impero, la Russia sovietica, la cui sconfitta segna la vittoria del mercato mondo e la decadenza di tutto il resto.

Cambiano i regimi e i contesti, ma la storia, da questo punto di vista, non ha detto molto di nuovo, e nemmeno il corso delle cose umane non mi pare fondamentalmente mutato. Per molte attività lavorative, oggi come allora, servono le braccia, ossia molta fatica, e questa spetta, ancora come sempre, agli schiavi. E se possiamo considerare con un certo compiacimento che all’antica schiavitù è subentrato il moderno libero lavoratore, tuttavia credo che sul tema sia opportuno chiedere ragguagli qua e là in giro, ai diretti interessati.

Vengo alla domanda: per quale motivo questa lunga storia d’imperi in ascesa e poi in dissoluzione dovrebbe fare un’eccezione?




9 commenti:

  1. Francamente, non ho capito bene la domanda. Dovrebbe fare un eccezione a che?

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  2. Mi permetto di rispondere: perché la storia dovrebbe fare un'eccezione con l'impero americano, ovvero perché gli Usa si dovrebbero sottrarre a tal destino? A tal proposito, per esteso, siccome il post lo specifica, nel senso che il predominio americano «segna la vittoria del mercato mondo», ossia la vittoria del sistema economico capitalista, il punto è non tanto dover osservare un giorno il declino degli Usa in sé, quanto propriamente del capitalismo che impera - sotto le spoglie di bandiere nazionali diverse - in tutto il pianeta.

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    1. chiaro che il lettore aveva capito benissimo (perciò non ho risposto), ma la tua chiosa alla risposta è perfetta. grazie.

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    2. Ringrazio Luca Massaro per la risposta. Alla signora Olympe voglio dire che davvero non avevo capito la domanda, perchè forse avevo letto velocemente il post, e la relativa domanda finale.
      Lei è eccessivamente sospettosa Olympe.

      Buona serata ad entrambi.

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  3. Parlando di storia e affini, oggi mi pare che sia l'anniversario di una giornata storica, il 7 novembre della rivoluzione russa a Pietrogrado, un giorno decisivo, no?
    Saluti,
    Carlo.

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    1. Fosse stato un giorno veramente decisivo, oggi non saremmo qui alle prese con le tragiche piaghe su cui Olympe mette magistralmente il dito.

      Che sono poi quelle di sempre, segno del fatto che occorre qualcosa di ancora più decisivo di un riuscito colpo di Stato bolscevico per porre termine al dominio del denaro sull'animo umano.

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    2. Si sottovaluta la portata della rivoluzione russa. Giusto come esempio, il campione del liberalismo-liberismo von Hayek affermò che la dichiarazione dei diritti umani dell'ONU nella parte sui diritti sociali ed economici fu uno dei risultati dell'influenza della rivoluzione russa.
      Poi senza rivoluzione russa e "spettro del comunismo" conseguente, col cavolo che in Occidente i lavoratori avrebbero poi conquistato tutele, diritti e maggiore dignità.
      Per non parlare delle lotte anti-coloniali nei paesi extraeuropei.
      E così via....
      Ergo, fu certamente un giorno decisivo.
      Saluti.

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    3. Mettiamola così, fu senz'altro un "tentativo" decisivo.
      Saluti a tutti.

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  4. Accadrà ciò che è sempre accaduto,ascesa e declino,perchè non è cambiato l'impianto di sopraffazione e dominio,ossia la voglia di Potere,con corollario di guerre devastanti.
    Solo un mondo con una logica di condivisione, e volontà di risolvere i problemi sociali ed ambientali,potrebbe evitare questo sviluppo annunciato.
    Ci sarebbe voluto l'ONU che volevano Hammarskjold e Boutros-Ghali,con decisioni prese dall'Assemblea Generale ed eseguite da un Consiglio di Sicurezza senza diritti di VETO,con un esercito internazionale e comando a rotazione;ma il primo venne assassinato ed il secondo non fu rieletto.
    Non siamo Sapiens Sapiens, ma Scemus Scemus.

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