venerdì 10 maggio 2013

Non basterà



Questo non è un paese semplicemente spaccato sulle idee, bensì sugli interessi concreti che quelle idee rappresentano. Quando Berlusconi dice che l’Italia è un paese di merda, si riferisce alla parte che conosce meglio, e tuttavia ciò non esclude che il resto sia, in generale, molto migliore. Quando subito dopo le elezioni scrissi che la prima spaccatura dei 5 Stelle si sarebbe avuta con l’arrivo del primo stipendio, a questo mi riferivo. E pure scrissi molti mesi fa, riferendomi ai 5 Stelle, che non si fanno le rivoluzioni nel e dal parlamento, preconizzando facilmente l’impasse attuale. Anzi, la descrivevo: nessun vero vincitore perché tutto possa continuare come prima.

Grillo è responsabile di questo stato di cose, del riemergere della schiuma berlusconiana, anche più dei capibastone del Pd. Non meno di D’Alema e Napolitano. Scrivere queste cose aliena molti lettori, lo so; ma non per questo si può tacere ciò che è alla luce del sole.



Per quanto riguarda il Pd, esso ormai rappresenta solo se stesso e gli interessi corposi che gravitano attorno alle sue correnti. Ciò che gli sta nascendo a sinistra, a sua volta, non potrà che aspirare di essere al massimo una corposa minoranza divisa al suo interno. La “sinistra” si è sempre spaccata in tal modo, sui leaderismi e i personalismi, ed è sempre stata sconfitta.

Quando leggo che “Lavoriamo su diritto di proprietà, testamento biologico, reddito, territorio, democrazia costituzionale”, come afferma Rodotà (persona che peraltro stimo), significa che si è lontani dalla situazione che milioni di persone stanno vivendo.

Presto verranno in gioco, a livello di massa, questioni molto più stringenti. Non sarà sufficiente allentare i vincoli della spesa pubblica, non basterà la sconfitta della linea demenziale dell’austerità. Non basterà un po’ di keynesismo nuova maniera.

Tutti troppo in ritardo su tutto. Inadeguati, incapaci di esprimere una classe dirigente decente, un progetto che faccia davvero la differenza. Saremo travolti.


La foto è di Simona Granati.

11 commenti:

  1. Io non mi alieno.
    Cioè, sono alienato di mio a volte, ma da qua non mi alieno.
    La foto è ottimistica: meglio armarsi di boccaglio lungo dieci metri e tappanaso. Tappanaso soprattutto.

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    1. avrei scommesso che avresti notato la leggiadra foto ripresa davanti al valle

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  2. ottimismo a piene mani, vedo.... :)
    ps:bisogna vedere chi travolge chi ...
    gg

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  3. Migliorati Isidoro PCL Novara.10 maggio 2013 alle ore 23:55

    Desidererei avere una risposta alla mia proposta. Ma da questo ultimo post, la immagino. Saremo travolti? Si se non organizziamo la rivoluzione: di questo si tratta. Non le interessa, evidentemente. Già, perchè quel "saremo travolti" è più un "saranno travolti". Capisco, si sa cosa accadrà, si ha certezza scientifica che da il marxismo, ma saranno altri a morire ammazzati, travolti appunto. E' tipico degli italiani pensare: è grave, gravissimo ma non capiterà a me. Lo sa che è così, lo è per lei. Ha capito il mondo la realtà, ma non la vuole cambiare. E' brava, se indignata scrive benissimo la critica e con sarcasmo. Applausi, bravo, bravissimo! Ecco tutto, e non cambia nulla, soprattutto per lei. E poi è sicura che non siamo già travolti, stravolti? Si, e allora bisogna reagire. Ho capito. I proletari producono tutto, dovranno produrre anche il loro partito, organizzare il movimento per il comunismo. Il ramo esterno alla classe, quel gruppo di intellettuali che brandì la bandiera della rivoluzione, come Marx ed Engels, si è seccatta e per sempre. Restano solo e nel migliore dei casi, dei compilatori, dei rimasticatori di verità che oramai sono venute a noia. La lascio Olympe alla sua splendida solitudine, se la goda fin che può. Quel ramo rinsecchito se non cadrà, sarà il proletariato a troncarlo di netto e lo getterà nel letamaio della storia. saluti rossi.

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    1. caro Isidoro, lei me le canta e me le suona, o almeno così crede, ma francamente non ho ancora ben capito cosa vuole da me

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    2. La sta invitando a entrare nel PCL

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    3. Scrive Isidoro: "I proletari producono tutto, dovranno produrre anche il loro partito, organizzare il movimento per il comunismo".
      Come non dargli ragione. Ora il PCL ha i suoi limiti, ma un fatto è certo, non si può separare la teoria dalla prassi.
      E il sarcasmo di Roob, è del tutto fuori luogo!

      Un saluto a Isidoro.

      Luigi*

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  4. L'Italia è un Paese di merda perché è prevalentemente e antropologicamente un Paese di destra. Pare che così abbia risposto (dicendo il vero) un boss del PD ad un elettore che ingenuamente gli chiedeva quando si degneranno di fare qualcosa di sinistra.

    Ed è un Paese di destra (e quindi di merda) anche perché, con tutto il rispetto per i vecchi, è un Paese di vecchi. Vecchi non solo anagraficamente, ma anche mentalmente e culturalmente. E con tutte le nobili eccezioni che sappiamo e immaginiamo, i vecchi e la sinistra non sono compatibili. Il vecchio standard non può essere di sinistra, perché aborrisce qualsiasi cambiamento e se ne frega di qualsiasi cosa che non sia trascinare quel che resta della propria vita nel modo meno indecente possibile. Umano, comprensibile, ma non certo di sinistra.

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  5. Migliorati Isidoro PCL Novara.12 maggio 2013 alle ore 00:04

    Le canto e me le suono...Mia cara Olympe non ha capito. Le stò dicendo che il problema è tutto suo, poichè deve essere coerente con quello che pensa e scrive. Perchè ha aperto questo sito? Per uno sfogo? Per vanità? No, vuole in qualche modo ridare ciò che ha ricevuto: cultura. Entrare nel PCL? No, le chiedo di essere coerente ed entrare nel movimento che abolisce lo stato di cose presenti. Collaborare? Si, ma lo sta già facendo. Allora cosa? Gettare l'anominato, dichiararsi marxista e lottare per la rivoluzione proletaria. Alla fine rischiare...Non so dove abita, ma potrebbe unirsi al PCL della sua zona. Vedere cosa fanno, se fanno finta se partecipano alle lotte del posto. Sono sicuro che una persona come lei presto diventerebbe il leader. Ah! Non mi fraintenda. Il proletariato ha bisogno di leader, ma non per la direzione ma per il morale! Lo so perchè quando sono a terra, vengo nel suo sito e la leggo. E penso, dopo tutto un operaio può pensare giusto perchè c'è qualcuno di cultura che la pensa allo stesso modo. Capito? Abbiamo bisogno di leader con cultura, con lingua tagliente, di mente lucida. Dubbi? Si rilegga le tesi su Feuerbach. Saluti rossi.

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    1. "ofelè fa il tò mesté"

      Detto milanese di saggezza popolare.
      Olympe fa il suo mestiere meravigliosamente, e, stai sicuro, che come non si è tirata indietro nel passato - e ne paga conseguenze pesanti, per cui l'anonimato - non si tirerà indietro quando sarà il momento.

      Sta a te usare gli strumenti intellettuali di analisi che ti fornisce per metterli in pratica. Non ti sei accorto che sono strumenti di guerra? Usali !

      Sai il nostro compito è anche quello di crescere e non aspettare leader e padri rassicuranti e carismatici... si sa poi come finirebbe.

      Ciao, gianni

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