venerdì 5 aprile 2013

Su un piano inclinato



Con la situazione economica e sociale in rapido deterioramento è difficile che in Europa la situazione resti ferma ancora per molti anni. Anche se non può esservi alcuna certezza previsionale, molti sintomi lasciano supporre che in alcuni paesi possano scoppiare rivolte sociali con caratteri assai cruenti. Le rivolte non sono rivoluzioni, si sa mai quali sedimenti possano portare in superficie e di solito sono pilotate verso situazioni politiche apertamente autoritarie. Non so fino a che punto le classi dirigenti, nel loro complesso, se ne stiano realmente rendendo conto, ma non posso escludere che al loro interno vi siano fazioni, anche importanti, che puntano proprio a questo.




Siamo presi in una tagliola, non per l’euro (se non fosse per la crisi, le facezie sulla moneta unica non galleggerebbero), ma per le politiche economiche e fiscali demenziali perseguite anzitutto dalla Germania, la quale per nessun motivo rinuncerebbe a un solo decimale del suo surplus. Rimanere in questa trincea, significa morire dissanguati; cercare di uscirne per scorciatoie, porta a lacerarsi fino a morte. E tutto ciò in un quadro internazionale nel quale covano cose che non sappiamo e stentiamo a comprendere.

Viviamo un cambio d’epoca che impone azione e scelte controcorrente, ma ci si scontra anzitutto con una situazione oggettiva che ha visto la scomparsa di qualsiasi proposta alternativa che non sia riconducibile fondamentalmente all’alveo del capitalismo, conseguentemente al dominio assoluto dei grandi interessi e a un incontrastato condizionamento ideologico di umanisti alla Latouche & Casaleggio che tanto seguito hanno tra i patentati dell’ignoranza. Frustrazione felice e speranze apocalittiche sono ben coniugati.

Gli Stati nazionali dei paesi periferici, ma non solo, sono stati svuotati di ogni effettiva sovranità, trasferita a organismi sovranazionali che rispondono in larga misura agli interessi dei grandi trust finanziari e del capitale monopolistico. I parlamenti nazionali sono stati declassati a centri amministrativi circondati da ghetti. Non è un caso che Mario Draghi abbia affermato pubblicamente come l’Italia procede con “il pilota automatico”. Chi vuol aprire il parlamento come una scatola di tonno, dovrebbe capire trattarsi di una latta piena di privilegi e vuota di poteri decisivi, perciò l’obiettivo verso cui indirizzare l’attenzione sta da un’altra parte.

Ai milionari queste cose non interessano. In favore di Tv estere si producono in lacrime per gli esodati e per gli evasori fiscali alle prese con Equitalia. Non puntano a un potere mediocre, ma a quello assoluto. Il grande timoniere, quello delle conserve fatte in casa, sostiene, facendo finta di esserne convinto, che il governissimo era già stato deciso da un mese. Per tutta la penisola ha gridato con collera quasi autentica che il suo movimento politico sarebbe entrato nella cloaca per pulirla e disinfettarla, ma ora minaccia di scomunica chi degli eletti suoi vuol metterci le mani dicendo che non ci si deve contaminare.

Vogliono rappresentare l’avvenire e giustamente vogliono disfarsi della disonesta imbecillità che ci governa e che tenta di legittimarsi con una patina di cambiamento. Ma essi non sono un movimento politico adeguato, ma una banda improvvisata e raccogliticcia, sempre timorosa di non distinguersi abbastanza e che non sa cosa sia la partecipazione reale. Socrate a uno dei giovani che si volevano accodare, disse: “Parla un po’, così che possa vederti”. Gran parte di chi li ha eletti non sapeva e non sa ancora chi siano effettivamente, conosce solo le promesse del loro leader che ha dato prova solo della propria vanità, andando a bussare al Quirinale con il capottino nuovo.

Per il resto, finora c’è l’attendismo mistico e l’ecumenismo di un falso egualitarismo che vorrebbe farsi paladino dei malesseri sociali proponendo di curarli con dei placebo.

6 commenti:

  1. Carissima,
    non riesco a capire la tua dicotomia: da una parte la condanna del capitalismo, dall'altra l'adesione incondizionata alla logica dell'euro.
    In una situazione di prefallimento l'unica possibile uscita sarebbe la creazione di una moneta nazionale per gli scambi interni, il congelamento dei depositi in euro e il blocco della esportazione di capitali e delle rimesse in uscita degli emigranti, l'uscita da scenghen? (cioe la chiusura delle frontiere), dazi sulle importazioni pari alla differenza di costo del lavoro, prelevamento forzoso da tutti i depositi fino alla concorrenza di tutto il debito pubblico in cambio di btp scaglionati a 5 10 e 20 anni, nazionalizzazione di tutte la attività al servizio delle imprese: autostrade, poste, ferrovie, reti energetiche etc, e contemporanea diminuzione delle tariffe fino al dimezzamento per le autostrade, Parchi eolici offshore (le bocche di bonifacio possono alimentare gratis 100 ALCOA) siti stoccaggio rifiuti radioattivi in basilicata invece di mandarli in germania, licenziamento di tutta la dirigenza pubblica e salario massimo a 2500 euro netti per tutto il pubblico impiego, Idem pensioni d'oro, debellare la mafia della grande distribuzione a favore dei produttori agricoli, ripristinare la domenica,etc etc.
    Tutti gentili regali del liberismo cattocomunista e del populismo mercatista finanziario che ci stanno portando al disastro.
    Sembrerebbe il programma di grillo ma non lo è: Grillo sta facendo il proprio interesse: più aumenta la confusione e l'incertezza più aumentano i contatti del suo blog e più aumentano i suoi introiti pubblicitari.
    Gli eletti M5S sembrano una massa impotente e inconsapevole. I messia hanno fallito e i giovani messia stanno per fallire.
    Che fare? Noi possiamo fare poco ma almeno non bocciare a priori qualunque discussione sull'euro, espressione del capitalismo finanziario e causa scatenante della crisi.

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    1. in quello che dici c'è una parte di ragione. per quanto mi riguarda arrivo ad auspicare un governo Bersani-Grillo. mai trascurare quello che si può portare a casa subito e soprattutto la sofferenza di molti.

      per il resto che dire? non credo sia possibile fare quello che tu dici senza conseguenze drammatiche. ammesso che ce lo lasciassero fare. e, dato che non ce lo lascerebbero fare, inutile discuterne. te ne pare?

      quanto alle dicotomie, ah beh, anch'io ho problemi a digerirle, soprattutto alla sera. scherzo ovviamente. ciao Walter.

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    2. Walter,

      il tuo programma sembra essere stato scritto da Hitler in persona!!!

      Siamo proprio sicuri che alcuni (molti) "compagni" non si troverebbero meglio con Forza Nuova o qualche altro partito fascista?

      Tony

      PS: Quando dicevo che la colpa non è della borghesia, ma è proprio dei comunisti in primis!

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    3. Caro Anonimo, abbi almeno il coraggio di identificarti, tu cosa proponi di fare? La gente si ammazza, domani invece di ammazzarsi potrebbe fare qualcosa d'altro.

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  2. Lucida analisi come sempre

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    1. grazie. per favore usa un nick, un qualcosa per cui possa riconoscerti. ciao

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