lunedì 18 febbraio 2013

Mio trisnonno Nostradamus



Che direbbero i cittadini francesi se, per esempio, votassi alle loro elezioni legislative perché mio trisnonno era di origini francofone? A decidere la vittoria in queste elezioni potrebbero essere proprio i pronipoti dei nostri emigranti di oltre un secolo fa. Che non in rari casi dell’Italia non sanno nulla e in italiano pronunciano bene solo due parole: “pizza” e "mafia". Al parlamento eleggeranno 12 deputati e 6 senatori. Ma le schede destinate alla circoscrizione estero non sono le stesse con cui si vota in Italia: da noi compaiono 23 simboli per la Camera e 18 per il Senato (la semplificazione del sistema maggioritario!), mentre in quelle per l’America meridionale i partiti in lista sono solo 7 e 7. In quelle schede gli unici simboli italiani riconoscibili sono quelli del Pd, del Pdl e del 5 Stelle; gli altri quattro partiti presenti sono liste locali di emigranti (si fa per dire, a volte con liste come “Francia o Spagna, purché se magna”).

Ricordate il caso di Luigi Pallaro, l’italo-argentino che occupò un seggio al Senato nel 2006-08? Autodefinitosi democristiano, dichiarò da subito che avrebbe dato il suo voto di fiducia al vincitore, finì poi per svolgere il ruolo di ago della bilancia in un Senato spaccato perfettamente a metà e aiutò a seppellire il governo Prodi (comunque già alla frutta) perché il giorno della votazione stava a Buenos Aires. E meno male che era prodiano!

E che dire di Di Girolamo, un avvocato romano, eletto senatore per il Pdl in questa legislatura, che non è riuscito a concludere perché nel marzo 2010 si è trasferito a Rebibbia. Aveva conquistato il seggio al Senato grazie a un tempestivo e truffaldino cambio di residenza in Belgio e a pacchetti di voti “procurati” dai clan calabresi. Il senatore berlusconiano se l’è cavata, dopo patteggiamento, con 5 anni di galera e la restituzione di 4,2 milioni di euro. Se si considera la sua partecipazione al caso Fastweb e Telecom Sparkle (una truffa colossale da oltre due miliardi di euro), la condanna per associazione a delinquere, i falsi in atto pubblico (con aggravante mafiosa), il trasferimento di fondi neri all’estero, si può dire che gli è andata bene.

Secondo quanto mi ha detto Nostradamus, al momento l’esito del voto dovrebbe essere grossomodo questo: Pd primo partito, con circa il 27-28%. Secondo il Movimento cinque stelle, ben oltre il 20% dei voti; terzo il Pdl con circa il 20-22 per cento dei voti ma staccato da M5S; Monti sotto il 10%; Sel attorno al 4 per cento; R.C. ben sotto il 4%; altri: “non pervenuti”.

Scrivevo nel novembre scorso (un’eternità):

La strategia, a mio avviso e come ho già scritto, resta quella di scompaginare il quadro politico perché dalle elezioni non esca un vincitore netto, in modo che nel gioco a comandare restino gli inossidabili interessi dominanti. Per la curatela, un Mario di turno si trova sempre. Come diceva quel tale? La verità è figlia del tempo. Non ci resta che aspettare.

Oggi, soggiunge Nostradamus in una sua ermetica centuria, Grillo sta lavorando per chi ancora non c’è e per quei poteri che invece ci sono sempre stati.

2 commenti:

  1. Il M5S del guru di marketing Casaleggio, i cui legami con svariati centri finanziari e business internazionali sono noti, franerà rapidamente sotto la sua totale incapacità di far fronte a nulla e di risolvere alcunché (vedi Parma). Torrenti di saltatori della quaglia passeranno a PD, Monti e PDL; qualcuno più a sinistra, ma pochi e irrilevanti.

    Il resto sarà quello che abbiamo visto fin qua, la stessa cosa. Peraltro è giusto che sia così: la gente, qui come in tutto il mondo cosiddetto libero, continua ad andare a votare, cioè a legittimare la messinscena della solita compagnia di giro. Il format è di successo, perché dovrebbero cambiarlo?

    mauro

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