venerdì 25 gennaio 2013

Un mondo rovesciato



L’avevo scritto ed era facile immaginarlo: i fochi – per dirlo alla toscana – sono appena incominciati e manca ancora un mese al voto. Bersani avrà finalmente capito chi è Monti? Altrimenti chieda un disegnino chiarificatore a Napolitano. Eppure bastava leggere il curriculum di Monti per capire che – malgrado tutto – qualche flebile differenza tra destra e sinistra c’è ancora. Grillo è di un altro parere, sostiene che a contare sono le idee! Esistono semplicemente idee buone e idee cattive, dice lui. E come dargli torto di fronte a una logica così stringente. Però chissà perché certe idee possono venire in mente solo a determinata gente. Meglio tener conto di un principio di carattere generale: gli interessi (e quindi le idee) dei padroni non coincidono mai con quelli degli schiavi se non nella misura in cui questi sono costretti ad aderirvi.

Poi c’è sempre il sottosviluppato che fa l’osservazione di buon senso: amministrare bene la cosa pubblica non è di destra e nemmeno di sinistra. I nazisti amministravano benissimo ed erano dei contabili rigorosissimi. A loro non sfuggiva nulla. Ecco come delle questioni sociali di non poco conto sono fatte scadere a semplici questioni tecniche di organizzazione. Bisogna essere fulminati come lampadine per dar retta a certi comizi sulla fine delle ideologie e delle differenze.

Perché non votare, dunque? Nella migliore e più improbabile delle ipotesi si potrebbe arrivare a ottenere qualche lenitivo, dei pannicelli caldi dopo che ti fanno la bua. Tanta bua e proprio dove non volevi. Eppure quando senti certi personaggi berlusconiani in televisione, la repulsione prende il sopravvento; succede la stessa cosa dall’altra parte della barricata quando vedono un maschio con l’orecchino che vuol tassare – a parole – i patrimoni. Il gioco è bell’è fatto, siamo nella rete come dei tonni o dei (......... riempire i puntini a piacere). E d’altronde che vogliamo fare, darci all’avventura? Ok, non si può, ma non possiamo nemmeno dar credito alla farsa elettorale.

La struttura sociale non cambia con il voto, la mitologia mercantile può solo offrirci delle illusioni. Perciò hanno inventato la democrazia. Churchill osservò al riguardo che la democrazia è, tra tutti i sistemi imperfetti, il migliore. Lenin era d’accordo e anzi l’aveva detto prima: il miglior involucro del capitalismo. Un sistema che consente alla classe sociale alla quale apparteneva Churchill di dominare le altre nel modo più pacifico e consensuale possibile. Formalmente tutti uguali, padroni e servi, ma da un lato quelli che sono costretti per bisogno a obbedir servendo, e dall’altro una minoranza che ha tutto e si fa servire a puntino pagando con buoni pasto e perline.

L’ideologia borghese ha perso gran parte della sua passione ma, forte del fatto che la coscienza individuale diviene tale soltanto realizzandosi nelle forme ideologiche di un dato ambiente, riesce ancora a convincerci della bontà di questo sistema e ogni tanto ci offre una scheda elettorale sulla quale giurare – se non fedeltà – almeno speranza. Si tratta di un primitivismo che dà credito a un mondo rovesciato, laddove l’alternanza al potere delle formazioni politiche serve a mascherare la sostanziale immunità del sistema al cambiamento. Si può parlare quindi di demo-crazia su tali basi? 

12 commenti:

  1. Ultimamente è pieno di sottosviluppati, purtroppo.

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  2. Si fa fatica a non concordare con queste osservazioni, a non percepirne la sostanziale aderenza con la realtà che si vive. Dico si fa fatica a non concordare perchè in realtà si vorrebbe disperatamente sperare che le cose non siano così deprimenti. Ma allora, un cristo qualunque che ha avuto la sfortuna di imbattersi in questo blog, cosa dovrebbe fare? Urge un pizzico di pragmatismo! Olympe, non sarai mica un maestro Zen eh..? quelli che... la risposta è dentro di te.. Con affetto.

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  3. ti dirò, Giorgio, che questo post aveva anche un paragrafo conclusivo che però ho omesso.
    no, la risposta non è dentro di noi ovviamente. semmai è intorno a noi. ti pare che debba essere io a dare risposte? sapranno bene gli operai, i salariati, i pensionati, ecc. cosa fare. Forse a te non viene in mente cosa è necessario fare? ma sì che lo sai.

    non deprimerti, non più di quanto sia necessario. I cambiamenti, quelli veri, procedono sul tempo lungo. Poi, all’improvviso arriva il momento delle accelerazioni, gli eventi corrono inarrestabili e travolgono tutto. CIAO

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    1. Cara Olympe, peccato per il paragrafo mancante. Ha tutta l'aria della ciliegina. Comunque, sul fatto che i lavoratori sappian bene cosa s'ha da fare...mah... mi permetto di dissentire. Veniamo da decenni di benessere e siamo talmente "cosificati" che è senz'altro con l'ultimo modello di cellulare che sappiamo bene cosa fare... Anche su questo sarebbe contento Marx di averci azzeccato. Per di più le Rivoluzioni si fanno solo con la pancia vuota, è il prerequisito essenziale che ti fa accettare i rischi, e la ricchezza di famiglia è ancora abbastanza diffusa da reggere ancora anni di Imu. Da queste due banali osservazioni sono portato a credere che le Rivoluzioni, dalle nostre parti, le studiremo sui libri ancora per molto tempo. Vedo più che altro un deserto di intenti che avanza inesorabile tra masse passive sempre più ferocemente sfruttate. Ecco forse perchè alcuni cominciano a chiedersi: e ora cosa facciamo? E vorremmo, molto umanamente come nei momenti difficili, che qualcuno ce lo dicesse.

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    2. caro Giorgio, la tua riflessione è molto sensata e io credo di non avere la risposta magica. del resto la risposta in parte te la sei già data. ma tutto questo merita ancora delle riflessioni ......
      ciao

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  4. oggi , probabilmente , sono più tarda del solito..mi spieghi l'accostamento di certi personaggi berlusconiani con l'uomo pugliese con l'orecchino ? il verbo -vedono- mi manda in confusione .qualche giorno fa Landini ha rifiutato a chiare lettere di assimilare la destra alla sinistra . Grillo aspira al superamento delle due tendenze. in questo momento non vedo uomini o schieramenti cui poter affidare il cambiamento dell'italia , vedo solo strategie e apparentamenti volgari. il cambiamento arriverà solo quando i tempi saranno maturi e il livello di saturazione non è ancora pieno. Vendola ha centrato gran parte del suo impegno per innalzare il livello di scolarizzazione della sua regione e dato che io confido ancora molto sull'importanza della cultura credo che almeno questo merito glielo si deve.

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    1. volentieri. è molto semplice, mettiti nei panni di un leghista o di un berluscones e debbi che cosa vedi in vendola. un frocio comunista con l'orecchino che vuole tassarci e poi ancora tassarci e finirà con l'instaurare il governo dei soviet.

      sul piano personale vendola mi è perfino simpatico, mi pare di averlo già detto un'altra volta. sui cambiamenti che riuscirà a indurre, se va bene, si tratterà di pannicelli caldi. è la figura che darà sollievo alla sinistra dopo la bua. ma attenzione, devono vincere le elezioni e riuscire a formare un governo con vendola dentro. come si dice: chi si accontenta gode. e allora godiamo e poi ne riparleremo anche se so già la scusa: hanno dovuto allearsi con questo e con quello e perciò ... ecco appunto: perciò.
      ciao cara

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  5. "debbi" è: dimmi, anche se non so in che lingua :)

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  6. Salve, seguo da molto tempo il suo blog e lo trovo interessante per contenuti, idee e per obiettivi. Sull'ultimo suo intervento non concordo sul piano "tattico", non su quello "strategico". Difficilmente con l'elezioni si può cambiare regime, oggi in quest'epoca la democrazia borghese è divenuta una truffa bella e buona. Basti pensare che il ns. paese definito democratico è l'unico ad avere sia una soglia di sbarramento che un premio di maggioranza con una truffa evidente a tutti. Anche se al momento nessuno ne parla.
    Alle elezioni, qualora ci fosse un'organizzazione politica democratica, o anche tendenzialmente, non parliamo di organizzazioni comuniste assolutamente inesistenti, cosa che non c'è però bisogna partecipare perchè sono uno dei pochi momenti di dibattito politico che questa società offre.
    saluti
    giuseppe castronovo

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    1. caro Giuseppe, credo di comprendere la sua posizione e penso meriti una riflessione ...
      molti saluti

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  7. Te lo dico un'altra volta perchè non posso farne a meno, e perchè non capisco come mai nessuno ne accenna: oltre ai post l'iconografia è sempre più bella!!!

    (forse che si è propagata un'alterazione percettiva dovuta al virus della seriaggine che seleziona concetti e notizie ma cancella le immagini :)

    Grande Olympe, gianni

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