venerdì 23 novembre 2012

Varie ed eventuali



La Grecia ha circa 300mld di debito. Ne aveva molti, ma molti di meno solo qualche anno fa, prima della “cura”. 300mld non è una cifra astronomica per una potenza economica come l’Europa, né lo è, regolamenti permettendo, per il Fondo monetario internazionale. Per dimezzare il suo debito, per portarlo sotto quota 100 del Pil, basterebbero dunque 150 miliardi, probabilmente meno. Ancora meno denaro servirebbe per portare il debito al 120% del Pil e in tal modo superare gli ostacoli frapposti dal Fmi all’erogazione della prossima tranche del prestito. C’è qualcosa che si stenta a capire e perfino a credere. Tutti sanno che la Grecia è fallita, a chi serve allora proseguire in questa via crucis? Forse la mia è una domanda troppo sempliciotta, ma la relativa risposta forse è scomoda.

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Stento sempre di più a capire (ma evidentemente è un mio problema) come persone intelligenti, preparate e che stimo, diano ancora credito alle chiacchiere dei protagonisti della politica, segnatamente ai candidati alle primarie. Ma lo sanno che cos’è la politica in un sistema come il nostro? È affari, maneggi, spartizione, clientelismo, quando non arriva a essere anche di peggio. Non è così solo a Roma, ma anche nelle Regioni, nelle Province e nei Comuni. Perfino nelle circoscrizioni. Ne ho la prova diretta – come molti – ogni giorno nel mio piccolo, avendo a volte a che fare con un assessore, un tecnico comunale, il geometra “giusto”, l’impresario edile che si arrangia, con una municipalizzata o un’azienda di servizi gestite con i metodi che sappiamo, eccetera. Quaggiù al nord; al sud è anche peggio.

Passando dalle pozzanghere all'oceano, qualcuno per esempio sa cosa stava combinando l’onorata società che siede in senato ieri? Il ddl "Norme in materia di istituzione di un'Assemblea costituente per la revisione della II Parte della Costituzione" non è passato, per un soffio, ma ci riproveranno. Sapete di cosa si tratta? Fatevelo spiegare al seggio per le primarie o dal senatore costituzionalista Ceccanti (Pd).

A me inoltre sfugge (evidentemente è un altro mio problema) anche il senso di tali primarie. Personaggi di una medesima coalizione che si prendono pubblicamente a pesci in faccia dandosi quasi (?) del ladro l’un l’altro a proposito di certe spese, e poi, qualunque sarà l’esito di tale elezione farsa, puntano a governare insieme o comunque come alleati. Se è questa la democrazia, io francamente, lo confesso, non ho capito niente.

6 commenti:

  1. Condivido l'oziosa domanda, che per quel che mi riguarda mi pongo, praticamente, almeno una volta al giorno.
    In effetti, quelli che dibattono in merito ai candidati alle primarie del sinistro partito del nulla, possono essere così spiegati: sono in buonafede, ed allora è proprio vero che "ogni cosa è pura per i puri di cuore" (peccato che con i sogni non si governi); sono in malafede e sanno perfettamente che un partito che non sa manco assumersi la responsabilità di presentare da sé un candidato è di fatto fallito o morto ed ha in partenza un'idea opinabile circa la democrazia; sono pericolosamente ingenui.
    Ma forse manco io ho capito niente.

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    1. siamo già in due e se si dovesse aggiungere qualcun altro potremmo fondare un partito, un movimento, una greppia qualsiasi e indire le ... primarie. naturalmente dovremmo procurarci degli argomenti da usare gli uni contro gli altri, ma di solito non è difficile trovare simili accordi di programma
      calcolando 4,5 euro di rimborsi per voto, vuoi che non raccogliamo mezzo milioncino di euro con slogan tipo: uscire dalla logica dell'emergenza, meno tasse, più lavoro per i giovani, investimenti per la sicurezza delle scuole, più tecnologie, meno burocrazia, piano nazionale per sicurezza territorio, aumentare le pensioni minime, rivedere la riforma delle pensioni, ecc. ???

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  2. Io ti sposo.
    Nel senso che sposo tutte le tue parole.
    Non sapevo della nuova bicameralina che non è passata per un pelo. Ma sapevo e so che da una banda di delinquenti non puoi aspettarti altro. Nessuno escluso. Chi neanche lo sospetta sono buona parte degli italiani che vogliono fare la fila per votare alle primarie, giulivi di scegliersi "democraticamente" i propri boia.
    La politica da sempre è stata il covo della banda bassotti che magna e beve alla salute di cittadini troppo impegnati per la partita di calcio o ad evadere le tasse.
    Ci sono intere strade delle città abitare esclusivamente da commercialisti creativi ed avvocati di grido che studiano da mane a sera come proteggere i propri clienti evasori e fare loro fare la bella vita a spese di dipendenti e pensionati. Questo Stato, che non è mai stato uno Stato, è stato (ed è) un protettorato di malavitosi. L'isola che c'è!
    Tutti dicono che sono "politici mariuoli" ma poi aggiungono "io questa volta voto Bersani" facendo capire che le precedenti volte avevano votato Berlusconi e che stanno ancora tre metri sopra il cielo.
    Il popolo è troppo fesso e merita ampiamente di diventare carne macinata per polpette al sugo. Non c'è speranza. Lo rilevo in ogni istante della giornata. Da come inzozzano i treni, le strade, la loro stessa vita ... alla mancanza cronica di un barlume di educazione civica.
    Il progetto europeo di trasformare i sudditi in schiavi sta procedendo alla grande grazie alla storiella del debito da ripianare. Io mi sgolo per tentare di spiegarlo ad amici parenti in ufficio dal barbiere nel condominio all'inferno ... ma quelli, dopo averti dato ragione, corrono a leggersi la gazzetta dello sport.
    E quindi moriremo felici tra il prossimo Pres. del consiglio Bersani (che anziché toglierla sulla prima casa ridurrà di qualche millesimo l'IMU (così afferma)) e Monti presidente della Repubblica o ministro delle finanze.
    E tutti continueranno a rubare alla grande guidati magari dal sempre impunito Rutelli.
    Ora più che mai.
    Io questa volta non mi asterrò e, pur essendo a sinistra dell'estrema sinistra della sinistra, voterò Grillo. Non servirà a nulla ma ... la speranza è l'ultima a morire.
    Ciao cara.

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  3. La depressione, dicono, è l'afflizione delle persone intelligenti. 28) "Not in my name qualcuno potrà essere lasciato indietro". Ed io, oggi come non mai, mi sento un genio.
    Conscrit

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  4. in questi giorni ho una la sensazione . E' come se anni e anni di televoto abbiano formato gli italiani a pensare che tutto si possa tradurre in una forma di gioco . se televoti il tuo "beniamino " gareggi anche tu e , implicitamente, rischi di ...vincere ! e così le primarie diventano un Grande Fratello . chi vincerà ? in questi giorni è tutto un fiorire di < stavolta il mio voto è per il Renzi ! .....e no ! non mi fido del Renzi preferisco Bersani..... > e tante altre deliziose amenità ! all'italiano , in fondo in fondo , non interessa tanto chi prenderà le redini di questo Paese , quel che conta è l'incognita della gara , l'attesa e la scommessa su chi vince e il piacere intrinseco di aver riportato a casa il " voto vincente " ! ciao Olympe e non smettere mai di scrivere . lucilla

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    1. ciao Lucilla
      esatto, deve sembrare che sei tu a scegliere, ma non hai alternativa al prodotto: o questo o quello, cambia l'etichetta ma il prodotto e la fabbricazione sono i medesimi. sembra un processo democratico e invece segue le regole della pubblicità e del marketing

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