mercoledì 14 novembre 2012

... e anche il cardinale



Se Napoleone avesse letto, prima di prenderne visione a Mosca, le vicende del re svedese Carlo XII, avrebbe così saputo che un secolo prima questi aveva commesso il suo stesso suo errore riguardo alla Russia. Hitler invece sapeva benissimo del fallimento dell’uno e dell’altro, ma si fidò d’informazioni tutt’altro che esatte mandando a morire nel ghiaccio milioni di uomini. Cosa c’entra tutto questo con il post che segue? Forse nulla, dato che non parlo di storia, ma d’informazione in un’epoca – la nostra – in cui essa è rara quando non è fasulla e riservata quando è decisiva.

Quando si controllano i giornali e le televisioni, si decide cosa dev’essere l’informazione. È così che le notizie vengono semplicemente a mancare e non solo affogate nelle chiacchiere. Ci sono cose che non possono essere dette, soprattutto quando riguardano l'essenziale. Può succedere, per esempio e come ho già raccontato in una serie di post, che l’aereo del presidente dell’Eni sia sabotato e fatto esplodere, ma sui veri motivi di tale “incidente” non si possa sapere nulla. L’oscurità più completa avvolge moltissimi altri fatti che invece ci riguardano direttamente. Che il petrolio e il gas, la moneta e il controllo dei traffici, siano al centro della grande e inesausta contesa internazionale, è un fatto risaputo ma poi coperto a sguardi indiscreti. Continuiamo a parlare d’altro, di elezioni, soprattutto.

Siamo un paese periferico, troppo provinciale, debole e diviso, nel quale la geografia politica non ha ruolo per poterci interessare ad altro che alla pappa pronta scodellata dai media nazionali. Non è casuale. Non possono chiederci altro dopo tanti secoli di schiavitù. Gli italiani moderni non sono come i francesi, non hanno mai ghigliottinato nessuno, al massimo hanno appeso per i piedi un dittatore quando era già morto.

Nessuno chiede ai candidati premier, enfatici nelle pretese e falsi nei pensieri, cosa pensino del fatto che la moneta europea sia una valuta privata così come lo sono le grandi banche, a cominciare da Bankitalia (nonostante una legge dello Stato – ignorata – stabilisca che essa debba essere pubblica). Non sappiamo cosa pensino costoro della privatizzazione e svendita dei settori strategici dell’industria italiana e del fatto che in materia energetica l’Italia è stata messa definitivamente fuori dai giochi. Insomma, è irrilevante la loro posizione sui fatti che ci riguardano direttamente e dai quali, a cascata, dipendono poi tante altre cose. E non deve meravigliare che Marchionne – a ragione se non a giusto titolo – possa dire che Firenze è una piccola città. Con un sindaco di plastica che con un paio di domande potrebbe essere messo nell’angolo dei mediocri.

È normale che ci tengano desti sui matrimoni gay, il testamento biologico, il bunga bunga e gli scandali telecomandati. Di ciò che ci dovrebbe interessare veramente, non si parli; di ciò che è realmente segreto, si taccia. 

2 commenti:

  1. Se la fonte ispiratrice dei maggiori esponenti dell'opposizione è l'insegnamento del papa e dei suoi cardinali, come ben evidenziato nel post precedente, anche i temi cosiddetti sensibili quali il Concordato, la libertà di ricerca, il proibizionismo, la fiscalità relativa ai beni della Chiesa, l'esposizione del crocefisso nelle aule scolastiche e nei tribunali dello Stato, l'insegnamento cattolico nelle scuole pubbliche, il finanziamento collettivo della scuola privata cattolica e, perchè no, il reale significato del libertinismo nelle classi dominanti, divengono anch'esse questioni indisponibili alla libera trattazione critica in quanto facilmente e pericolosamente riconducibili ad altri argomenti più squisitamente politici. L'essenza di tali dibattiti condurrebbe inesorabilmente alla disquisizione sul potere, su chi lo detiene, e sul concreto fine che tale esercizio, in tutte le sue forme, vuole raggiungere. E questo, per essere sobri, appare ad alcuni sconveniente, non tanto elettoralmente quanto ai fini indicibili della conservazione delle coscienze nel loro stato di diffusa, generalizzata ed innocua ignavia.
    Conscrit

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