sabato 20 ottobre 2012

Il profumo della novità


Dopo due sentenze, di primo e secondo grado, che impongono alla Fiat di riassumere 145 operai licenziati per il semplice fatto di essere iscritti a un determinato sindacato, l’azienda ha deciso di ricorrere in cassazione (tale corte non può entrare nel merito della vicenda, ma solo giudicare se sia stata violata la procedura nei precedenti giudizi). È la protervia padronale di sempre, aggravata dal fatto che tutto si svolge nel silenzio o quasi della politica e dei media. Il presidente della repubblica, Napolitano, per esempio, non ha nulla da dire su un episodio clamoroso di violazione della costituzione come questo.



Gli operai, i salariati, devono diventare sempre più schiavi o farsi discriminare. Questo stato di cose è imposto da una necessità economica superiore, illustrata ogni giorno negli editoriali della stampa e argomentata con dovizia di ragioni nei talk show dagli informatori scientifici del capitale (come altro definire questo personale tecnico stipendiato dal padronato?). Questa deriva, l’ecatombe dei diritti e l’eclissi delle ragioni di chi lavora e sputa sangue, comincia già prima della famosa caduta del Muro, del crollo delle ideologie bugiarde (tranne una!), della nuova fase dell’imperialismo chiamata, per usare un termine neutro, globalizzazione. Tale stato di cose trova tra le sue cause la connivenza protratta troppo a lungo con lo stalinismo sovietico, quindi la sclerotizzazione di un certo “marxismo”, l’avventurismo armato. Altro motivo, non secondario, è la corruzione della classe politica e sindacale di “sinistra”, socialista e comunista, molto sensibile alle lusinghe del denaro, delle poltrone, del privilegio, del dolce far niente a vita.



Naturalmente è tutto ben motivato con la presa d’atto che il mondo non si può cambiare e deve restare, tutto sommato, com’è. Si tratta delle stesse motivazioni ideologiche, le medesime banalità di base, con le quali s’implementa la stupidità di massa. Poi, quando il vaso è colmo, si vuota per riempirlo con altra merda dal profumo accattivante della novità. 

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