giovedì 18 ottobre 2012

Contumaci



Scrivevo il 4 ottobre:

Quando leggo che è in atto una raccolta di firme per far approvare una legge anticorruzione (peraltro blanda rispetto alle richieste del G.R.E.C.O., cioè rispetto alle precise richieste di quell’organismo del quale ho scritto nell’aprile scorso, quando la maggior parte dei sottoscrittori dell’appello non sospettavano – e forse neppure ora – di cosa si trattasse) diventa netta la sensazione di vivere in un paese al di fuori della realtà.

E cosa scrivevo il 17 aprile scorso? Credo meriti la pena riproporre ampi stralci dei quel post, non per vantare una qualsiasi forma di preveggenza, ma solo per sottolineare quanto sia facile e comune prevedere le mosse dei banditi che comandano questo disgraziato paese. Del resto i ladri rubano e cercano di farla franca, non è una novità.

Mario Monti sostiene che “il governo sta lavorando in questo momento alle misure contro la corruzione”. Eppure basterebbe tradurre dal francese all’italiano e formalizzare in un documento legislativo il Rapporto, diviso in due parti, del 23 marzo 2012 del Consiglio d’Europa adottato dal Groupe d'Etats contre la corruption (GRECO).

Mario Monti, infatti, pur non conoscendo la lingua francese, potrebbe prendere visione del Rapporto (si può scaricare QUI) e accorgersi che esso contiene già formulate tutte le norme, per ogni articolo, di modificazione del codice penale italiano per rendere operativa la legislazione anticorruzione raccomandata dal GRECO e rendere con ciò molto più efficace perseguire alcuni tipi di delinquenti in Italia, soprattutto quelli che siedono in parlamento e nelle amministrazioni pubbliche.

Ad ogni buon conto, siccome in Europa conoscono bene la nostra situazione, non fidandosi per nulla di una classe dirigente nazionale tra le più premoderne, violente e predatrici della storia occidentale, i relatori del richiamato rapporto sulla corruzione in Italia, le Groupe d'Etats contre la corruption, ha pensato bene d’invitare esplicitamente e per iscritto le autorità italiane a tradurre in italiano e a pubblicare, nel più breve tempo possibile, il Rapporto e a rendere pubblica la sua traduzione. Riporto testualmente:

Enfin, le GRECO invite les autorités italiennes à autoriser, dans les meilleurs délais, la publication de ce rapport, à traduire le rapport dans la langue nationale et à rendre cette traduction publique.

Nous verrons. Ah, quasi dimenticavo due cosette. Nel Rapporto si evince l’accusa all’Italia di non aver ancora ratificato né la Convenzione sulla corruzione del 27 gennaio 1999, né il Protocollo aggiuntivo del 15 maggio 2003. Chissà cosa ne pensa, sul punto, l’ex ministro padano alla giustizia, Roberto Castelli (ex compagno di scuola dell’incensurato Roberto Formigoni), oppure il suo predecessore Piero Fassino.

L’altra cosetta riguarda le tabelle pubblicate nella prima parte del Rapporto: confrontare il numero dei reati indagati, le sentenze e il numero di condanne. Mi pare evidente che non si tratti solo di un problema di legislazione …

Questo è quanto scrivevo in aprile. Naturalmente il Rapporto non è stato né tradotto e nemmeno pubblicato. QUI invece si può leggere il risultato ad oggi.



2 commenti:

  1. non so se eri ironica ma qui c'e' la versione in inglese che credo Monti conosca alquanto http://www.coe.int/t/dghl/monitoring/greco/news/News(20120411)Eval3Italy_en.asp

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    1. :-)

      sta di fatto che si sono guardati bene dal tradurre la relazione nonostante l'esplicita raccomandazione di farlo in fretta! è un altro esempio di democrazia a tutti i livelli, nazionale e europeo

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