domenica 2 settembre 2012

"Possa tu tornare tardi in cielo"


Il peggio che possa capitare a un individuo, in particolari situazioni, è che la chiesa cattolica, forte del suo brevetto d’infallibilità, s’immischi nei suoi affanni nel modo ch’essa giudica equo e cristiano. Tranne casi psicopatologici, nessuno di noi vuole essere un martire, tantomeno di quella chiesa che s’arroga perfino il diritto di sindacare sui referti medici e di ingerirsi in questioni che riguardano decisioni delicatissime della vita di tutti, cattolici o meno, soprattutto in danno di quelli che i preti con disprezzo chiamano i “semplici” (diverso è l’atteggiamento quando si tratta di “personalità” di spicco). Sfuggire alla sua presa è come darsi al demonio o cavalcare la scopa.

Sembra che in questo stramaledetto paese non si riesca a uscire dal medioevo, dall’ordalia cattolica, da una situazione in cui la chiesa impone il suo giudizio e il suo timbro su molti temi che riguardano l’esistenza delle persone, quali: il divorzio, l’aborto, la procreazione assistita, il cd testamento biologico, i diritti delle coppie non eterosessuali, il matrimonio di preti e religiosi, l’abuso sessuale perpetrato dai preti in danno ai minori e il suo occultamento, la tassazione del patrimonio ecclesiastico, la trasparenza bancaria, l’organizzazione occulta, ecc. ecc..

La chiesa cattolica, arrogandosi il controllo non solo dello spirito ma anzitutto dei corpi, ritenendosi depositaria della delega divina di governare il corpo individuale come quello sociale, non solo non intende rispettare le leggi statali che regolano talune materie, quindi riconoscere il valore di criteri accolti in generale dalla comunità scientifica, ma trova uno dei motivi della propria forza e della propria mancanza di autentica considerazione, oltre che nelle croste della speculazione teologica, proprio nel fatto che una parte non trascurabile della società civile italiana e della classe politica è schierata dalla sua e sostiene le stesse tesi con una determinazione e un fanatismo che sembra inspiegabile.

Le vicende degli ultimi lustri, potrebbero far ritenere che la chiesa cattolica, coinvolta in passato in molte crisi che ha saputo superare, sia di fronte a una crisi dai caratteri molto differenti e che non saprà e potrà superare senza mettere in discussione le strutture stesse del suo potere quale istituzione totale e separata. Del resto, il mutamento delle coordinate di fondo della nostra società, pian piano, sta minando le basi stesse su cui ancora regge tale potere e la sua arroganza, la sua pretesa di “nuova evangelizzazione”.

E tuttavia c’è legittimamente da chiedersi se la classe politica e intellettuale di questo paese abbia la capacità e la volontà (non parlo di determinazione morale) di intraprendere tale processo. La mia risposta, per quel che vale, s’intende, è assolutamente negativa. Purtroppo la chiesa, spesso, è oggetto di fede e sottomissione anche tra coloro che la criticano e dicono di opporsi alle sue ingerenze più smaccate. Sono gli stessi che si dicono favorevoli a molte cose ma che poi baciano il “sangue” nelle ampolle e si recano in pellegrinaggio presso i santuari dei più spregiudicati profittatori della credulità (non solo popolare).

Se rimanessi alla critica dell’ambito di questi atteggiamenti ipocriti, dovrei trascurare quello che è il groviglio d’interessi convergenti e reciproci tra mondo cattolico e le classi dirigenti. Dovrei insomma ignorare la base effettiva del sodalizio tra ambienti laici e cattolici, tra ambienti politici, imprenditoriali, professionali e gli ambienti ecclesiastici. E qui bisognerebbe anzitutto tracciare qualche linea di storia antica e recente, se non altro le vicende che hanno legato il partito popolare al fascismo, l’aiuto determinate che il Vaticano diede all’avvento del fascismo (ne ho scritto in un altro post), i Patti e la loro ricezione nei principi fondamentali della costituzione in cambio di niente. Ma si tratta di questioni che ognuno di noi, almeno a grandi linee, conosce o che non dovrebbe ignorare.

Insomma, c’è da credere che questa situazione così radicata e intimamente connessa con la storia e il presente di questo paese, per tanti aspetti sotto tutela, debba continuare, anche perché non si vede chi e cosa possa, nell’ordinario, cambiarla sia pure di poco.

2 commenti:

  1. Come ogni dittatura, anche le teocrazie tignose e rampicanti che avvolgono il tronco di una repubblica laica possono prosperare grazie a chi non le sradica.
    Il problema non è mai chi fa il saluto romano, il segno della croce o il pugno chiuso dei gulag dall'alto di un balcone. Il problema sono sempre quelli che sotto, assiepati, restituiscono il saluto.
    È il gregge a fare il lupo.
    Un piccolo modo concreto per sradicare dal tronco l'edera velenosa chiesista è lo sbattezzo. Almeno si comincia a delegittimare e sgonfiare cifre statistiche passive, battesimali, ma molto utili quando si tratta di metterle sul tavolo del diritto di ingerenza in faccende umane di gonne, pantaloni e pannolini, e non da sottane di preti parassiti.

    ps: purtroppo da che sono sbattezzato sono condannato alle fiamme dell'inferno. Mi credi se ti confido che non ci dormo la notte?

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