giovedì 19 luglio 2012

Un buco più profondo e misterioso del debito siciliano



Nelle redazioni trovare qualcosa d’interessante da scrivere, magari di sensazionale, dev’essere dura. Il terrorismo mediatico sulla crisi, abilmente orchestrato per giustificare tagli di spesa e cancellazione di diritti, regge ancora ma mostra la corda. I cerchi sul grano sono già stati sfruttati, e al Corriere anche il ritrovamento ai Caraibi di una civiltà sommersa (dalle risate) ha fatto il suo tempo (vedi qui). Marte però riesce a riservare sempre delle sorprese, un must che non tramonta mai. Ecco allora la scoperta di buco su Marte (clicca). Eh sì, proprio un buco bello tondo e profondo. È stato “scoperto per caso dalle immagini catturate a bordo di Mars Reconnaissance Orbiter attualmente su Marte. Il foro sembra essere un'apertura di una caverna sotterranea, in parte illuminata sulla destra dell'immagine”. Perbacco!

Chi terrà la lampada accesa dentro la caverna marziana? Quello che dimentica di dirci il Corriere è che si tratta di un’immagine a infrarossi e che Mars Reconnaissance Orbiter, in loco dal novembre 2006, aveva scoperto quantomeno dal 2007 (vedi qui). Cosa nota anche qui. Per una casistica delle “strane” immagini su Marte, compreso il “serpente”, cliccare qui. Ma non ditelo ai redattori del Corriere se no poi ne viene fuori un caso e incominciano a parlarne anche i TG, magari scoprendo che i buchi sono due, anzi, che Marte in realtà è un gruviera (vedi qui).

1 commento:

  1. (ANSA) - MADRID, 19 LUG - Giro di vite in Spagna in nome della sicurezza: Il Congresso dei Deputati ha approvato oggi una mozione per introdurre nel Codice penale il reato specifico di 'violenza urbana' e per regolare il diritto alla riunione.

    L'obiettivo, secondo Convergencia i Unió (CiU), partito che ha presentato la proposta trovando l'appoggio del partito di governo (Pp), e' ''ottenere una miglior regolazione delle misure e dei servizi di sicurezza durante le manifestazioni e le concentrazioni dei cittadini''.

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    E questa, è l'ennesima conferma che lo Stato è lo strumento delle classi dominanti, per la difesa della "loro" proprietà privata.

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