mercoledì 11 luglio 2012

Nuovo procurato allarme sulle pensioni


Credo che sulla crisi si sia ormai scritto di tutto e anche il suo contrario, compreso l’aspetto finanziario. Ma forse vale la pena dare un’occhiata a questo articolo de Il Sole 24ore per rendersi conto non tanto delle malefatte delle banche (fanno il loro mestiere), ma quanto è permesso fare in cambio di vile denaro che tanto vile non dev’essere se 124 membri della Camera dei Lord hanno legami diretti con istituti finanziari, mentre le donazioni politiche della City ai tre partiti principali sono aumentate a 6,11 milioni di sterline lo scorso anno, il 92,3% delle quali sono andate al partito Conservatore al governo.

E in Italia? Beh, come cerco di mostrare ogni giorno, alla stampa sono stati dati compiti ben precisi: tacere su certe cose e enfatizzare l’allarme su altre. Come la “notizia” proveniente dall’Inps, secondo cui la gestione finanziaria di competenza dell'Istituto con l'incorporazione dell'ex Inpdap e dell'ex Enpals segnerà un disavanzo di quasi sei miliardi di euro (5,977) nel 2012. E allora? Come hanno fatto finora Inpdap e Enpals a pagare le pensioni? Forse il disavanzo non c’era nel 2011 e prima ancora? Dov’è la novità, la notizia?

Nel 2009 il disavanzo era stato per 6,2 miliardi e nel 2008 di 5,6. A dicembre 2011 il disavanzo di bilancio fatto registrare dall’Inpdap era proiettato verso quota 10,4 miliardi che l’istituto avrebbe dovuto coprire con 8,4 miliardi di anticipazione dal bilancio dello Stato e altri 2 miliardi con avanzi di gestione. Ciò significa, stando alle cifre odierne, che i conti dell’ex Inpdap sono nettamente migliorati rispetto alle previsioni. Ineccepibile.

Ciò che invece merita rilievo è il motivo del deficit, dovuto in larga parte al blocco delle assunzioni, quindi alla diminuzione dei versamenti. Non ci voleva un chiromante per prevederlo. È un fatto che nel 2007 il rapporto tra lavoratori e pensionati era di1,53, nel 2012 scenderà a 1,1o.

Una misura non solo simbolica sarebbe quella di mettere un tetto alle pensioni d'oro e ai cumuli di pensione. Comprese quelle delle grandi firme del giornalismo assistito.

3 commenti:

  1. Rajoy cancella 13ma :Sfilano i minatori
    In migliaia nella notte sfilano a Puerta del Sol

    MADRID - Il premier spagnolo Mariano Rajoy, presentando in Parlamento le nuove misure di austerità decise dal governo di Madrid, ha annunciato la soppressione della tredicesima per i dipendenti pubblici, oltre all'aumento dell'Iva dal 18 al 21%. Rajoy ha prospettato risparmi complessivi per 3,5 miliardi di euro nella spesa pubblica. Oltre alla soppressione della tredicesima, i dipendenti pubblici avranno meno giorni di ferie e verranno ridotti i permessi sindacali. Inoltre diminuirà il numero delle imprese pubbliche ed il numero dei consiglieri locali calerà del 20% circa. Diminuiranno anche le indennità destinate ai sindaci. Per quanto riguarda l'Iva, il tasso di base rimane al 4%, quello medio passa dall'8 al 10%.

    ALLEEELUIAAAAA!

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  2. In Portogallo la Corte suprema ha dichiarato il taglio delle tredicesime per i soli dipendenti pubblici incostituzionale, perché iniquo.
    Problemi per il governo? Zero. O cambiano la costituzione o tagliano anche le tredicesime dei privati. Più facile di così.

    Da noi, lo dico a titolo informativo, il ricorso (fondatissimo) contro l'incostituzionale tassa sulla malattia dei dipendenti pubblici è stato respinto dalla Corte Costituzionale sulla base del fatto - riassumo la motivazione della sentenza - che siamo in tempi di crisi e di sacrifici. Non sto scherzando, la motivazione dice proprio così. Un provvedimento discriminatorio contro una precisa categoria di cittadini, e incostituzionale perché tale, viene giustificato dallo spread. Se essere gay o neri nuocesse alle misure di austerità la Corte Costituzionale ammetterebbe senz'altro la discriminazione sessuale o razziale.
    mauro

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