giovedì 17 maggio 2012

Partita doppia



C’è chi è convinto, naturalmente in base ad argomentazioni che ritiene incontrovertibili, che scrivere e pubblicare un giornale costituisca un’attività economica come le altre, soggetta alle stesse regole di mercato. Con questi ayatollah del mercato è inutile replicare. Per gente come questa anche un pronto soccorso dovrebbe avere la partita doppia. La riproduzione dei rapporti sociali operanti si basa su un solo principio: il profitto. La stessa cosa avviene in un ospedale quando si valuta se sia conveniente sottoporre un anziano (un’anima comune, ovviamente) a un determinato trattamento sanitario oppure no. I medici non lo dicono, ma questo è un tipo di valutazione di routine che ha come base, in non pochi casi, una considerazione di tipo economico. È questa la dialettica sociale corrente, il suo carattere ideologico e necessariamente di classe nella formazione sociale capitalistica, ritenuta peraltro la più avanzata.

È nel pieno di questa schizofrenia collettiva che tutto diventa normalmente schizofrenico. Un lager manicomio dove ognuno è imprigionato secondo schemi determinati e precisi di regole e divieti, dove il malessere sociale viene somatizzato secondo specificità di classe e la paura serve a intimidire e a rafforzare i meccanismi di controllo. Può succedere così che un’agenzia statale pignori l’abitazione per un debito fiscale a chi è creditore da anni dello Stato insolvente. Sempre meglio, si dirà, che essere condannati e giustiziati per un caso di omonimia com’è successo negli Usa. Chi può dire in questi e moltissimi altri casi che cos’è stata la propria vita?

Fino ad arrivare al punto che un’intera nazione è condannata al ludibrio internazionale e alla miseria per non aver onorato il proprio debito dopo che su di esso sono stati applicati interessi di vero e proprio strozzinaggio. L’interesse di pochi, di pochissimi, domina il mondo e trova nell’ideologia del dominio e della crisi, nelle sue diverse varianti e non ultima quella del determinismo biologico razzista (i greci sono un popolo di fannulloni), masse enormi di sostenitori convinti. Del resto l’enorme estensione della comunicazione mediatica è divenuta, come scriveva McLuhan, “talmente penetrante nelle sue conseguenze personali, politiche, economiche, estetiche, psicologiche, morali, etiche e sociali, da non lasciare alcuna parte intatta, vergine, immutata”. E tutto ciò basta perché anche il più limpido dei ragionamenti possa, all’occasione, trovare unanime disapprovazione. E ciò vale anche per l’opposto, cioè il suffragio mediatico per le tesi più demenziali.


1 commento:

  1. Il progresso ha regresso da subito, la sensibilità delle persone, ha sciolto la iena,il capitalismo, che mangia tutto quello che trova nel cammino , bambini giovani adulti anziani, non ha problemi di carattere umano.

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