martedì 27 marzo 2012

Sui licenziamenti decide comunque il saggio



La CGIL afferma che in materia di articolo 18 il parlamento è sovrano. Quindi è possibile che il parlamento stabilisca che sarà il padronato a decidere, per motivi economici, il licenziamento dei lavoratori. Anche prendendo per buono il motivo economico e che quindi  “non ci saranno abusi” (dichiarazione montiana che mostra una lunga coda di paglia), a decidere, in definitiva, sarà il saggio del profitto.

Perché? In un modo di produzione entro il quale l’operaio esiste solo per i bisogni di valorizzazione del capitale, è chiaro che un capitalista investe dove il saggio del profitto è più alto. Comunque si rigiri la faccenda, in ultima analisi è il saggio del profitto a decidere chi lavora e chi no. Se non è un motivo economico questo! Se devo investire il mio capitale nella produzione, lo faccio laddove il salario è più basso e quindi il saggio del profitto più alto. Se poi le condizioni di sfruttamento della manodopera sono quelle cinesi, rumene o indiane, tanto meglio.

In questo modo viene ovvio anche il fatto che maggiori licenziamenti provocano un più elevato tasso di disoccupazione e che conseguentemente una più alta offerta di forza lavoro abbassa i salari. È una legge che nemmeno la Fornero può modificare.

Più licenziamenti, più disoccupati, meno salario, maggiore saggio del profitto e quindi, alla lunga, più investimenti. È questo, indubbiamente e allo stato dei fatti, il programma per la “crescita”. Per allora saremo tutto morti.

8 commenti:

  1. Gentile Olympe, ho pubblicato altrove, questi post in merito al saggio di profitto:

    1/di/3

    LA CADUTA TENDENZIALE DEL SAGGIO DI PROFITTO

    «Chi gestisce la Fiat ha il diritto e il dovere di scegliere per i suoi investimenti e le localizzazioni più convenienti e non ha nessun dovere di ricordarsi solo dell’Italia».
    (Mario Monti)

    http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-03-18/fiat-diritto-scegliere-dove-081127.shtml?uuid=AbRpI29E

    Secondo Marx, la società capitalistica è caratterizzata da una tendenza nel lungo periodo alla diminuzione della profittabilità da parte della produzione capitalistica e quindi delle aziende, ossia “ALLA CADUTA TENDENZIALE DEL SAGGIO DI PROFITTO” (si veda la spiegazione al post seguente).
    Come controbilanciamento a questa caduta del saggio di profitto, vi sono, diversi fattori di CONTROTENDENZA.

    Ne elenco solo quelli che sono sotto gli occhi di tutti.

    1) AUMENTO DEL GRADO DI SFRUTTAMENTO DEL LAVORO: cioè accrescimento del plusvalore, attraverso il prolungamento del tempo di lavoro ( Plusvalore assoluto) e l’intensificazione del lavoro (Plusvalore relativo). Quindi, aumento della quota di lavoro NON PAGATO, ossia il saggio di Plusvalore. E’ ciò che ha fatto Marchionne, verso la produzione rimasta in Italia. Mentre che per la restante produzione, ha delocalizzato in Polonia, Serbia, ecc.

    Ma: 2) “LA COMPRESSIONE DEL SALARIO AL DI SOTTO DEL SUO VALORE”, secondo Marx è: “una delle cause più importanti che rallentano la tendenza alla caduta del saggio di profitto”.
    Secondo uno studio della Commissione europea del 2007, dal titolo Employment in Europe “nella maggior parte dei paesi UE la quota distributiva del lavoro ha raggiunto un picco nella seconda metà degli anni 70 e nei primi anni 80, successivamente riducendosi a livelli inferiori a quelli antecedenti il primo shock petrolifero”.
    Infine secondo una ricerca dell’organizzazione internazionale del lavoro, i salari medi mondiali nel 1995-2007 sono rimasti al di sotto della crescita del Pil.

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  2. 2/di/3

    IN MERITO AL SAGGIO DI PROFITTO

    Il valore di una merce, è dato dal lavoro in essa incorporato.
    "SOLTANTO IL LAVORO UMANO PUO' CREARE VALORE", e al tempo stesso conservare e sfruttare il valore già incluso nei macchinari (che se nessun lavoratore li facesse funzionare, non soltanto non creerebbero nuovo valore, ma perderebbero anche il valore che posseggono)
    E' il lavoro umano a procurare i profitti al capitalista, fornendogli lavoro non pagato (Pluslavoro) ossia, lavoro supplementare rispetto a quello necessario per riprodurre la forza lavoro (cioè lavoro necessario).
    Quindi, questo pluslavoro, produce un valore supplementare, un PLUSVALORE cioè.

    Marx, definisce la forza lavoro, come "capitale variabile", macchinari e mezzi di lavoro invece, come "capitale costante".

    Ora, per mezzo del crescente uso di macchinari (capitale fisso quindi) più materie prime e ausiliarie vengono trasformate in prodotti nello stesso tempo, ossia con meno lavoro. Quindi la diminuzione relativa del capitale variabile
    (la forza lavoro) in rapporto al capitale costante, fa sì che a parità di condizioni il SAGGIO DI PROFITTO (il rapporto tra il Plusvalore, e il capitale complessivo investito nella produzione) diminuisca.
    E' questa in sintesi la legge della CADUTA TENDENZIALE DEL SAGGIO DI PROFITTO.

    Le "CONTROTENDENZE" per contrastare questa legge (che agisce come legge di natura) sono: 1)AUMENTO DEL GRADO DI SFRUTTAMENTO DEL LAVORO; 2)COMPRESSIONE DEL SALARIO AL DI SOTTO DEL SUO VALORE; 3)RIBASSO DEL PREZZO DEGLI ELEMENTI DEL CAPITALE COSTANTE; 4)LA SOVRAPPOPOLAZIONE RELATIVA; 5)IL COMMERCIO ESTERO; 6)AUMENTO DEL CAPITALE PRODUTTIVO DI INTERESSE (le attività creditizie e finanziarie)

    Ora, si dovrebbe iniziare a capire, perchè, gli industriali nostrani, sono riluttanti ad investire in innovazione tecnologica, ma anzi delocalizzano e comprimono i salari.
    Con tutta la manodopera a basso costo, e in eccedenza (SOVRAPPOPOLAZIONE RELATIVA) che hanno a disposizione, investono? non sono fessi.

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  3. 3/di/3

    L’operaio è di diritto e di fatto uno schiavo della classe abbiente, della borghesia, suo schiavo al punto che viene venduto come una merce e, come una merce, sale e scende di prezzo.
    (F.Engels)


    L'Europa può contare complessivamente su circa 700mln di abitanti (la metà della Cina, il 60% dell’India) e su una forza di circa 200mln di schiavi, peraltro in parte sindacalizzati e tutelati da leggi. Per limitarsi alla sola Cina, India e Indonesia, questi paesi possono contare sul 40% della popolazione mondiale e almeno 1,5mld di schiavi non sindacalizzati e non tutelati.

    Conclusione: la riforma dell'articolo 18, rientra dunque nel quadro della globalizzazione mondiale, come necessità per "flessibilizzare" il mercato degli schiavi in Italia, a livello di quello dei paesi su elencati.
    Ed il potere politico e sindacale, mostra ancora una volta, la sua subalternità, alle ragioni e alle necessità del grande capitale, alla cui testa troviamo in Italia, la Confindustria.
    Saluti.

    P.S.
    Sulle delocalizzazioni in Serbia di tutti i nomi più illustri degli industriali italiani (che chiagneno e fottono), si veda il link seguente:

    http://inchieste.repubblica.it/it/repubblica/rep-it/2012/03/12/news/industria_fuga_nei_balcani-31250164/

    ***
    Sulla teoria marxiana del valore-lavoro:

    http://it.wikipedia.org/wiki/Teoria_marxiana_del_valore

    ***
    Agli idioti che sostengono che Marx è superato, perchè il capitalismo al quale egli rivolgeva la sua analisi era quello inglese del XIX secolo:

    http://www.deriveapprodi.org/2009/09/il-capitalismo-e-la-crisi/

    Saluti da Luigi

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  4. caro Luigi, mi fa piacere che tu abbia scoperto Marx e la III sezione del III libro.

    nel tuo terzo post, non so se te ne sei accorto, riporti un brano tratto da questo blog:
    http://diciottobrumaio.blogspot.it/2012/02/thats-gone.html

    anche la frase: Agli idioti che sostengono che Marx è superato, perchè il capitalismo al quale egli rivolgeva la sua analisi era quello inglese del XIX secolo

    NON appartiene al BLOG segnalato da te, ma al MIO. Pertanto ti prego, se non vuoi citare le fonti, fai pure, ma quando le citi cerca di essere esatto e corretto. grazie

    saluti

    ah, dimenticavo, la frase di Engels da dove l'hai tratta? grazie

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  5. Alla lunga però, saranno morti pure loro. Man mano che sfruttano gente sfruttabile, i milioni ridotti alla fame che faranno? Continueranno ad applaudirli? Continueranno a bersi le loro stronzate, quando non avranno neanche più i soldi per pagarsi l'abbonamento alla TV o a Internet? Io direi che quando verrà il momento, nessuna guardia del corpo o esercito potrà salvarli dall'assalto di milioni di gente disperata.
    Il capitalismo fa troppo presa sulle esisgenze più basse e comuni dell'essere umano: la pancia piena, divertirsi, fregarsene del resto. Un individuo che ha completamente perso il senso della collettività, come quello di oggi, è in balia del vento del profitto.
    Questo è un mondo in cui i poveri sono diventati semplicemente ricchi senza soldi. Nessuna vera differenza tra una classe e un'altra in fatto di cecità e stupidità.
    Il lavoro da fare è enorme, forse impossibile.
    Bisognerebbe rieducare le masse. Il popolo bue va avanti a testa china verso il macello, giorno dopo giorno, tanto tra un po' c'è il ponte di Pasqua ...

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  6. Cara Olympe, essere redarguiti proprio da chi fa piacere leggere, e con grande interesse, è il colmo. Nel mio piccolo, presso amici, conoscenti ecc., e ...internet, (segnalando quasi sempre con link, la paternità dello scritto, a meno che non ci siano ragioni che me lo impediscano) cerco di diffondere la conoscenza di questo blog.
    Specificato questo, dico: ho preso il brano sulla demografia asiatica da questo blog si, ma proprio per dar forza al ragionamento sulla caduta tendenziale del saggio del profitto.
    La frase: "Agli idioti che sostengono che Marx è superato, perchè il capitalismo al quale egli rivolgeva la sua analisi era quello inglese del XIX secolo", mi era piaciuta, e l'ho messa a mo di presentazione al link del libro di Giacchè; (devo segnalare il link, anche per singole frasi?).
    Non vedo dove sta la scorrettezza, nel prendere a prestito una frase, o un piccolo brano per sviluppare un post personale.
    Per dirla tutta, avevo pensato di pubblicare sul blog del comico genovese (in cui ci sono 2000 caratteri di limite, particolare importante), ma quei reazionari del cazzo, manco me li hanno fatti passare i miei commenti, e poi, predicano la democrazia dal basso.

    La frase di Engels, è tratta dal suo lavoro: "LA SITUAZIONE DELLA CLASSE OPERAIA IN INGHILTERRA".

    Prego e saluti.

    Luigi.

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  7. caro Luigi, non è successo nulla, rimarcavo solo il fatto che la frase da te citata, e come tu stesso riconosci di aver preso da questo blog, poi la attribuisci ad un altro blog. solo questo e nient'altro.

    grazie per la segnalazione relativa a engels

    saluti a te

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  8. E' un libro Olympe, e non un blog. La frase l'ho usata per attirare l'attenzione su QUEL libro.

    Buona giornata.

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