domenica 16 ottobre 2011

Non c'è via di mezzo



«Devastatori» li ha definiti il Tg3 questa sera. Non si tratta della violenza dei potentati finanziari, la minaccia del taglio di rating che si trasforma in necessità di tagliare la spesa sociale, quella destinata all’assistenza, all’istruzione pubblica, alla cultura e al patrimonio artistico frutto di millenni di storia di un popolo. No, i devastatori sono dei ragazzotti che hanno sfasciato ieri qualche vetrina e incendiato un furgone (un altro automezzo, lanciato a folle velocità dai soliti galantuomini in divisa, ha gravemente ferito un ragazzo, ma c’è l’ordine di non farlo vedere). Non ho alcuna simpatia per questo genere di violenza, ma di quella dei terroristi della finanza appoggiati dai teppisti di Stato non si parla o lo si fa in guanti bianchi.

Ciò che i sostenitori del cosiddetto libero mercato stavano creando era un sistema […] il cui elemento essenziale è la socializzazione delle perdite e la privatizzazione dei guadagni. Questo […] è strettamente legato al capitalismo delle grandi imprese promosso da Bush e da Reagan. In alcuni casi non c'è trasparenza su chi finisce per pagare i regali fatti alle imprese: alla fine, naturalmente, a pagare sono i cittadini – come consumatori o contribuenti – spesso in modi che non sono facili da riconoscere, per esempio, attraverso la tassazione o l'aumento dei prezzi dei beni acquistati (*).

A scrivere queste cose è un premio Nobel per l’economia. Egli ci dice come la “politica” non sia altro che violenza pianificata a tavolino e il “libero mercato” l’ideologia di rapina della quale si servono banche e monopoli, ossia tutte cose che hanno degli effetti ben più devastanti nella vita di centinaia di milioni di persone che qualche sasso lanciato contro le vetrine delle banche o in risposta ai lacrimogeni CS (gas orto-clorobenziliden-malononitrile, arma vietata dalle convenzioni internazionali ma della quale le signore in tailleur a cui paghiamo lauti stipendi con il canone non parlano).

Contro questo sistema le marce non servono, tanto è vero che vengono persino incoraggiate da chi invece dovrebbe temerle. La coscienza dell’irriducibile antagonismo tra capitale e lavoro è stata completamente soffocata da una spontaneità smarrita e che non sa ritrovarsi e ricrearsi perché ha dimenticato la lotta di classe che è l’unica bussola per un cambiamento effettivo che guardi al futuro e non solo all’immediato.

«Dal momento che non si può parlare di una ideologia indipendente, elaborata dalle stesse masse operaie nel corso stesso del loro movimento, la questione si può porre solamente così: o ideologia borghese o ideologia socialista. Non c'è via di mezzo (poiché l'umanità non ha creato una "terza" ideologia, e, d'altronde, in una società dilaniata dagli antagonismi di classe, non potrebbe mai esistere una ideologia al di fuori o al di sopra delle classi). Ecco perché ogni menomazione dell'ideologia socialista, ogni allontanamento da essa implica necessariamente un rafforzamento dell'ideologia borghese. Si parla della spontaneità; ma lo sviluppo spontaneo del movimento operaio fa sì che esso si subordini all'ideologia borghese […]. Ma perché - domanderà il lettore - il movimento spontaneo, il movimento che segue la linea del minimo sforzo, conduce al predominio dell'ideologia borghese? Per la semplice ragione che, per le sue origini, l'ideologia borghese è ben più antica di quella socialista, essa è meglio elaborata in tutti i suoi aspetti e possiede una quantità incomparabilmente maggiore di mezzi di diffusione (**)».


(*) Joseph Stiglitz, il manifesto del 14-10, p. 15, trad. di Silvio Majorino.
(**) V.I. Lenin, Che fare?, Editori Riuniti, 1969, pp.73-74.

5 commenti:

  1. un furgone incendiato?solo? Vogliamo parlare delle utilitarie incendiate? Simbolo del capitalismo selvaggio? Porbabilmente comprate usate da un poverocristo che porta a casa mille euro al mese...ma scherziamo?

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  2. no, dico sul serio: presuppongo di avere dei lettori che leggono tutto il post e poi ragionino con la propria testa

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  3. A parte che alcune auto incendiate che ho visto non erano da poverocristo (suv audi e mercedes) ma il punto non è questo. Il punto semmai è il fatto che i black block avevano postato in internet sin dal giorno prima quello che sarebbe accaduto (ore e luoghi compresi) e guarda caso nessuno delle forze dell'ordine e\o copasir nè ha preso atto. Strano.

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  4. i manicheismi son pericolosi. la logica del bianco e nero è pericoloso. il capitalismo di oggi (che è differente dal capitalismo di qualche ventennio fa) è selvaggio, pirata, speculativo e controlla buona parte dei mezzi di informazione. questo è un fatto. che la maggioranza delle persone voglia cambiare questo stato di cose, è un'ipotesi. tengo la brutta sensazione che la stragrande maggioranza delle persone (in Italia come in Spagna) NON voglia cambiare radicalmente questo stato di cose. e soprattutto: quanti di noi sarebbero disposti a compromettersi a lottare (ma dico sul serio)? quanti di noi sarebbero disposti a commettere violenza? e quanti in realtà, dei pochi che alzano le mani, lo fanno con rabbia sincera E un piano organizzato? molto pochi, temo. ma anche questa è un'ipotesi. La gente non vuole violenza. La stragrande maggioranza delle persone che vivono oggigiorno nelle "democrazie" occidentali NON vuole violenza, e non è disposta a compromettersi con essa. Temo che questa sia una verità, triste o buona che sia. Di conseguenza, i quattro compagni che hanno sfasciato mezza roma, CHI rappresentano? ma sono davvero sicuri di rappresentare gli interessi della gente? perché se non è così, è normale che poi la gente li mandi affanculo. Sarebbe bello vivere in un sistema migliore di questo. E sarebbe bello poterlo cambiare con un po' di guerriglia, sfasciando qualcosa e mettendo il pepe al culo ai potenti. Però dubito, dubito fortemente che questo porti a qualche risultato, a parte dare un bel giro di vite sui diritti.

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  5. non condivido che è differente dal capitalismo di qualche ventennio fa

    La gente non vuole violenza: non ho mai affermato il contrario. ad ogni buon conto "gente" non è una categoria sociologica

    che le persone non siano disposte a compromettersi dipende dalle circostanze: attualmente gli ateniesi molto di più dei berlinesi

    i quattro compagni che hanno sfasciato mezza roma: compagni di chi?

    se vuole può leggere questo:
    http://diciottobrumaio.blogspot.com/2011/10/il-marxismo-e-lunica-strada.html

    oppure:

    The question on many minds was how long this state of affairs could last. As she stood at the base of Syntagma Square, Maria Sarrafidou, 53, a psychiatrist, said that she was seeing more patients in her private practice, but that they paid her less.

    “Mostly panic disorders,” she said. “In the last two years I’ve seen children and adults. They have no hope for the future. They wait and wait; this is the most difficult part. They don’t know what’s going to happen.”

    http://www.nytimes.com/2011/10/20/world/europe/greek-workers-start-two-day-anti-austerity-strike.html?_r=1&hp

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