lunedì 17 ottobre 2011

Bordeaux



Quando ti regalano del Bordeaux, poi sei in vena di confidenze e carinerie se sei un tipo tranquillo. Di facezie, per dirla alla Poggio Bracciolini. I vini francesi in gran parte non avrebbero nome se non fosse stato per l’apporto sincretico dei vini algerini e ora di quelli della trinacria. Tuttavia, come ebbe a dichiarare pubblicamente in vicolo Cannery il massimo intenditore di bottiglie alcoliche del secondo Novecento, Guy Debord, il vino non ha più il gusto del passaggio del tempo. È come un risotto che ha subito l’estetica di uno chef filosofo, soggiungo.

Come da protocollo di ogni blog che si rispetti, ho aggiunto al mio il cosiddetto blogroll, vale a dire i link di alcuni distillati che frequento. Quindi Malvino, perché dove lo trovi un altro così? Makkox e Lucas perché sono due poeti e, come diceva Marx in riferimento a Heine, ai poeti bisogna perdonare molto. Mi permetto di arrotondare: tutto. Poi Popinga, perché vorrei tanto sapere un terzo scarso delle cose che sa lui. Infine il sito del Governo, per rilassarmi.

2 commenti:

  1. "Cazzo", elle a dit la marquise. Que le plus grand honneur! Santé, alors, et j'èspere une fois vraiment boire un verre de Bordeaux avec vous.

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