venerdì 23 settembre 2011

Questione di fortuna



Negli Stati Uniti la concentrazione senza precedenti di ricchezza nelle mani di poche persone è il corollario alla povertà di massa su scala che non si vedeva dalla Grande Depressione. La rivista Forbes ha pubblicato la classifica annuale dei 400 americani più ricchi, il cui patrimonio complessivo netto è salito a 1.530 miliardi dollari, in crescita del 12 per cento rispetto all'anno scorso. Per far parte della classifica non basta essere plurimilionari, stato necessario avere un patrimonio di almeno 1,05 miliardi dollari, più di diecimila volte il patrimonio medio netto di una famiglia americana.

In cima alla lista troviamo ovviamente alcuni dei padroni delle multinazionali e grandi speculatori di Wall Street: Bill Gates (59 miliardi dai 54 miliardi dollari l'anno scorso), il famoso Warren Buffet ($ 39 miliardi), Lawrence Joseph Ellison della Oracle, una multinazionale di softwere ($ 33 miliardi), l’immancabile Soros, il proprietario di casinò Sheldon Adelson, Christy, Jim e Alice Walton (la famiglia dove ama soggiornare John Elkan, proprietari di Wal-Mart (che vanno da 20,9 miliardi dollari a $ 25 miliardi), ecc..

Insomma, la solita compagnia di giro. Degno di nota è il fatto che il settore di attività con il più alto numero di rappresentanza nella lunga lista dei super-ricchi è quello degli "investitori", cioè quegli individui la cui principale occupazione è speculare sui mercati finanziari. Nell’elenco sono 96, rispetto a 4 per il settore industriale. Questi numeri la dicono lunga sullo stato delle cose, più di qualsiasi statistica economica.

Tipico di questo strato sociale, del tutto parassita nel suo rapporto con la società, è la vicenda dello speculatore di hedge fund John Paulson, classificato diciassettesimo, con un patrimonio di 15,5 miliardi di dollari. Forbes ha commentato che Paulson rappresenta un “paradosso” per il fatto che la “fortuna” personale di Paulson è salita del 25 per cento anche se l'hedge fund principale in cui egli opera ha perso il 30 per cento a causa delle cattive scommesse su Bank of America e altri stock. L'anno scorso, Paulson ha dichiarato un reddito personale di 4,9 miliardi.

A tale riguardo non può sfuggire che la crescente ricchezza di questo strato sociale di parassiti è un prodotto diretto della infusione di miliardi di dollari nel sistema finanziario orchestrato dall'amministrazione Obama. Tre anni dopo l’esplosione della bolla speculativa che ha portato alla crisi economica mondiale, gli speculatori stanno meglio che mai a fronte di un impoverimento di massa degli americani (ma questo discorso non riguarda solo gli Usa). E anche questo fatto la dice lunga sul carattere di classe dello Stato e del sistema nel suo complesso. Negli Usa è il merito che conta, lo sappiamo, quello invocato dalla Marcegaglia. Oltre il 50% dei bambini e adolescenti di Detroit si meritano la povertà.

6 commenti:

  1. La meritocrazia tanto decantata in ogni dove, altro non è che il ritorno all'ordine che vigeva nei secoli scorsi, ognuno merita quanto ha in base al dove si nasce e in seno a quale famiglia. I "nobili per diritto divino" sono tornati. Ci vorranno secoli prima che le coscienze si risveglino, imbevute come sono dei messaggi subliminali nel corso dei decenni dalla seconda guerra mondiale in poi.

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  2. http://bentornatabandierarossa.blogspot.com/2011/09/la-lotta-di-classe-negli-stati-uniti.html

    Ho trovato interessante questo link, sulla lotta di classe negli USA.

    Buongiorno da luigi.

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  3. grazie luigi. ho già scritto qualcosa per quel sito.

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  4. Potrei avere il link, di ciò che ha scritto per quel sito.
    Tante grazie e saluti

    Luigi

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  5. nel sito, a dx, sotto Etichette, c'è il mio nick

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