domenica 18 settembre 2011

Lo zelo teutonico


In Francia, c’informa Il Giornale, hanno arrestato «due vecchietti dall’aria innocua: lei 78 anni ben portati, lui settanta, un po’ più malfermo in salute, ma reso in qualche modo sbarazzino dalla lunga treccia bianca». Sonia Suder e Christian Gauger sono stati arrestati venerdì mattina dagli sgherri di Sarkozy e verranno consegnati agli omologhi della Merkel che li cercavano dal 1978. Individuati nel 2000 in Francia, vivevano a Lille, il tribunale francese aveva negato, con sentenza definitiva, l’estradizione e i due vecchietti hanno «vissuto campando di bancarelle ai mercati di antiquariato. Si sono, come si suol dire, rifatta una vita». Per Christian la ritrovata condizione di legalità era stata inoltre particolarmente importante, poiché gli permetteva finalmente di accedere alle cure mediche di cui ha urgente bisogno, per i gravi problemi cardiaci di cui soffre.

Sia Sonia Suder che Christian Gauger sono accusati di avere fatto parte delle Revolutionaeren Zellen (Cellule Rivoluzionarie), un gruppo nato dalla scissione della Raf nel 1972. Inoltre Sonia Suder è accusata di aver preso parte alla preparazione dell’attacco al summit dell’Opec, l’organizzazione dei paesi produttori di petrolio, a Vienna il 21 dicembre 1975. L’unità operativa guidata da Ilich Ramirez Sanchez (Carlos) era costituita da tre tedeschi: Hans-Joachim Klein (già autista del filosofo Jean-Paul Sartre), Wilfred Böse e Brigitte Kuhlmann. Il supporto tecnico-logistico era dato da un gruppo di sei tedeschi capeggiato da Wilfried Böse. All’attacco guidato da Carlos parteciparono tre palestinesi e solo due tedeschi: oltre a Joachim Klein c’era anche Gabriele Kröcher-Tiedemann, soprannominata Nada.

Klein venne arrestato poco dopo e dichiarò, dissociandosi dalla lotta armata e diventato delatore premiato, che il mandante dell’attacco contro la sede dell’Opec di Vienna sarebbe stato il leader libico Muammar Gheddafi, quello che l’anno scorso partecipò al G-20, assieme ad Obama, Merkel e altri, quello stesso che veniva ricevuto all’Eliseo e al Quirinale.

Il coinvolgimento di Sonia Suder e Christian Gauger nei procedimenti penali contro le RZ, è dovuto alle dichiarazioni del 1978 di un altro militante, Hermann Feiling, il quale, all’epoca studente di 26 anni, venne colpito dall’esplosione di una bomba che era destinata al consolato argentino di Monaco per protesta contro la feroce repressione scatenata dalla dittatura militare. Feiling perdeva le gambe (amputazioni sopra la coscia), e gli occhi (estrazione dei bulbi oculari) oltre a lesioni cerebrali e alla funzione della memoria. Un essere umano in queste condizioni ha bisogno di aiuto, di cure, di protezione. E invece il suo interrogatorio cominciò meno di 24 ore dopo le operazioni chirurgiche d’urgenza che dovette subire. Le autorità volevano approfittare della situazione per “penetrare nelle Cellule Rivoluzionarie” – come dichiarò il procuratore federale Kurt Rebmann in una conferenza stampa il 4 luglio 1978.

Nella sua dichiarazione al processo, Hermann Feiling ebbe a dire:
«La mia condizione di pericolo di vita, il traumatismo dopo l’accecamento, il mio assoluto disorientamento, la mia totale impotenza capitarono al momento giusto per investigatori, dopo anni di frustrazioni. Le 1330 pagine di verbali, che proverrebbero da me, sono il frutto di quella situazione. Lì ci sono anche persone del mio fantastico mondo dei sogni di allora che vengono chiamate in causa in relazione alle RZ, o vengono accusate persone che io non ho mai conosciuto».

Solo una considerazione, per quel che vale. Se le autorità germaniche avessero dimostrato solo una minima parte dello zelo impiegato nei riguardi di Sonia Suder e Christian Gauger anche contro i criminali nazisti, si sarebbe almeno fatta un po’ di giustizia.

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