martedì 13 settembre 2011

La culla



Le banche, soprattutto quelle d’oltralpe, continuano a riportare in bilancio titoli greci a prezzo di carico invece che a prezzo di mercato. Chiaro che perdano in borsa il 10%. Intanto dicono che ad Atene si respiri rassegnazione. Non credo. È solo attesa dello stipendio o della pensione. Se a novembre non dovessero trovare i soldi per pagarli penso che le centinaia di Leopard venduti alla Grecia dalla Merkel (crediti garantiti Deutsche Bank) non servirebbero a nulla. La Grecia diventerebbe il primo paese rivoluzionario d’Europa.

Nel lungo periodo questo discorso vale anche per l’Italia? Finché si cincischia sull’Iva, passi; ma quando si dovranno mettere le mani nel piatto, allora le cose potrebbero cambiare. Ma ci vuole un grande sforzo per immaginare l’Italia, culla del cattolicesimo e feudo del Vaticano, nonché colonia della Nato & C., in preda a una crisi violenta di nervi. Non scherziamo, come ho già scritto alla nausea, noi non siamo la Grecia, qui c’è ancora molto da saccheggiare, non solo il Partenone. Ruberanno, ancora una volta, l’argenteria. Quella rimasta (questa vignetta non riguarda solo il Vaticano).

È di ieri sera la battuta che la Cina comprerà i titoli del debito nostrani. In effetti i cinesi sono accreditati di detenere già il 4% del debito pubblico italico, ma c’è ben altro da comprare in Italia in questo preciso momento. “Il dragone cinese possiederà l’Europa” scriveva Tremonti nel suo libro "La Paura e la Speranza". Intanto ieri il Tesoro ha piazzato in asta 11 miliardi fra bot 1 anno e btp 5 anni per finanziare il debito in scadenza, completando il 70% del piano di rifinanziamento annuale budgettato. La patria di Francesco Forgione non andrà in fallimento, almeno non subito.

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Ieri mattina alle ore 8,07 scrivevo che Giuliano Amato intasca 31.411 euro lordi di pensione. Da attento lettore del mio blog, il prof. Amato ieri sera in televisione ha tenuto a smentire tale cifra. Sostiene di ricevere 11.000 euro e rotti netti quale ex presidente dell’autority sulla concorrenza, più altri 5.802 e rotti netti per il gran lavoro parlamentare (consigliava Craxi) e quindi, lasciava intendere, si tratta di circa 17.000 euro netti. Non ha detto quanto riceve come ex docente universitario, ma si può credere che non l’ha fatto gratis. Quindi il lordo di 31.000 euro ci sta e forse non è tutto.

P.S.: leggete su Wikipedia il curriculum di Giuliano, ha fatto il presidente di tutto quanto c'era da presiedere in Italia e in Europa, anche il presidente (?) dell'associazione degli ex-allievi della sua scuola. Ma quello che francamente non sapevo e non potevo sospettare è la sua militanza nel PSIUP (Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria). Un po' come se Ratzinger avesse fatto parte della hitlerjung.

3 commenti:

  1. avevo scritto un commento e, non so perché, è andato perso. Riscrivo. Se in Grecia accadesse la rivoluzione, essa che piega prenderebbe? Militari al comando o "popolo"?

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  2. Luca, non c'è altro commento oltre a questo, mi spiace

    parlando seriamente non so se succederebbe quello che è successo nel dopoguerra. bisogna tener conto che la grecia fa parte della nato. è un'equazione con troppe incognite. non so nemmeno se certi scenari sono stati presi in considerazione ma penso di sì. bisognerebbe conoscere bene la situazione dall'interno, non solo il rapporto di forze ma come sono organizzate. per fare certe cose ci vuole un'organizzazione strutturata e capillare, una rete d'informazione, molti soldi, appoggi. non basta qualche molotov. qual è l'umore nei livelli bassi e intermedi dell'esercito? quale il livello d'infiltrazione degli apparati repressivi nei movimenti? ecc.

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  3. Durante un'assemblea CGIL Funzione Pubblica in quel dell'Emilia-Romagna, ho sentito una mite impiegata cinquantenne pronunciare la parola proibita: rivoluzione. E nessuno ha sorriso, a differenza dei bastardi della casta del Consiglio comunale di Bologna, che ridevano in faccia ai lavoratori da essi derubati di parte dello stipendio mentre questi protestavano.

    Con tutto ciò una rivoluzione in Italia non ci sarà mai, nemmeno quando i genitori licenziati o sul lastrico non potranno più mantenere i figli precari. Ci penserà la Chiesa a tenere le anime tranquille, con un po' di preci e qualche discorsetto moraleggiante.

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