mercoledì 7 settembre 2011

Gambetto elvetico



Ho parlato in diverse occasioni della pericolosità delle svalutazioni competitive (per esempio qui e qui). La decisione della Svizzera di fissare un massimale per il franco svizzero, è una mossa che richiama le svalutazioni competitive del 1930. Questa moneta si era rivalutata contro l'euro del 25 per cento negli ultimi due anni, acquistata come moneta rifugio contro la crisi del debito nella zona euro e la possibile insolvibilità delle banche europee. Solo dal 30 agosto il franco si era apprezzato di circa l’otto per cento contro l'euro, a fronte di tutti gli sforzi da parte della banca centrale del paese per controllare la valuta. Chiaro che in tali condizioni l’export elvetico ne risente. Il tasso di crescita stimato per il prossimo anno scende allo 0,8 per cento, rispetto al tasso dell’ 1,9 per cento stimato per quest'anno.

La banca centrale svizzera in un comunicato ha quindi affermato che la "sopravvalutazione del franco costituisce una minaccia grave per l'economia svizzera", e che si è "alla ricerca di un indebolimento sostanziale e duraturo del franco”. Conseguentemente ha annunciato di adottare un tasso minimo di scambio di 1.20 sull'euro, e soprattutto che è disposta ad acquistare valuta estera in "quantità illimitata" per difendere il franco. Ed infatti la moneta elvetica ha già cominciato la discesa di quasi il 10 per cento.

Tale annuncio è solo l'ultimo segno di tensioni internazionali crescenti in materia di cambio delle valute e apre la strada al protezionismo che non farà altro che aggravare la crisi economica. Si ricorderà l'annuncio da parte del Giappone all'inizio di quest'anno che avrebbe cercato di abbassare la valutazione dello yen, mentre gli Stati Uniti hanno apertamente rivendicato un dollaro debole come obiettivo politico, con tassi d’interesse vicini allo zero e ben due interventi di "quantitative easing" da parte della Federal Reserve (ne è in discussione a breve un altro) che hanno avuto l'effetto di indebolire di circa il 15 per cento il dollaro nei confronti dell'euro. Dal resto questo stato di cose è anche conseguenza del fatto che gli Stati Uniti nel 2008 hanno deciso di salvare il sistema finanziario con interventi diretti e attraverso l'offerta infinita di credito a basso costo. Questo ha gonfiato il mercato di dollari e aiutato le esportazioni americane, provocando però pressioni enormi sul sistema dei cambi a livello globale.

Anche il Brasile, per fare un altro esempio, risente della competizione del dollaro e la sua crescita sta rallentando. Questa crisi del sistema dei cambi, come ho scritto anche recentemente (vedi anche qui e qui), è il risultato delle contraddizioni e dei disequilibri del sistema, il quale può escogitare solo soluzioni momentanee. Solo un diverso modo di produzione, di rapporti sociali e un nuovo ordine internazionale potrà rappresentare la soluzione di questo come di molti altri problemi. La borghesia ha tutto l’interesse, attraverso la sua propaganda, nel sostenere che si tratta di utopia, tanto lo sfruttamento, il depauperamento e le guerre sono a carico nostro e i profitti a favore di una classe di vampiri. Tuttavia una nuova deflagrazione di tali contraddizioni è inevitabile e perciò diverranno mature le condizioni per un radicale trasformazione globale i cui esiti però non sono scontati.

2 commenti:

  1. Roma, 7 set. (Labitalia) -
    L'anticipo graduale dell'innalzamento dell'età pensionabile delle dipendenti del settore privato al 2014 "è una buona misura, migliore di quella che prevedeva l'innalzamento a partire dal 2016". E tuttavia "rimane una differenza con le dipendenti del settore pubblico, per le quali l'allungamento dell'età lavorativa a 65 anni scatta già dal 1° gennaio 2012 e questo divario andrebbe colmato". E' questa l'opinione sulle misure in materia di pensioni che l'economista Fiorella Kostoris esprime con LABITALIA.
    "Io avrei fatto di più -aggiunge Kostoris, che è anche membro del Comitato direttivo dell'Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca del Miur- avrei cioè fatto partire l'allungamento graduale anche per le dipendenti del settore privato già dal 2012".
    Non solo. "Bisognerebbe pensare -sostiene Kostoris- ad innalzare anche l'età, per uomini e donne, utile al raggiungimento della pensione di anzianità, una misura che in termini numerici interessa di più gli uomini. E' un atto dovuto perché l'aspettativa di vita è molto cresciuta e andare in pensione a 61 anni è veramente troppo presto".

    http://www.adnkronos.com/IGN/Lavoro/Politiche/Kostoris-su-pensioni-donne-buona-misura-ma-poteva-partire-gia-da-2012_312425557453.html

    P.S.
    Maledetti intellettualoidi borghesi, veri e propri sacerdoti, dell'ideologia borghese imperante.

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  2. kostoris è l'ex moglie di Tommaso Padoa-Schioppa

    La Kostoris è in aspettativa presso il Ministero dell'Università e Ricerca Scientifica come membro del Comitato Direttivo dell’ANVUR, Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca, per il quadriennio 2011-2015

    se lavorasse in fabbrica, cioè se lavorasse, la penserebbe diversamente.

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