lunedì 16 maggio 2011

Carta vince, carta perde



Berlusconi esce sconfitto al nord, dove la Lega mi pare non goda, ma vince al sud (Caserta, Salerno, Catanzaro, Reggio Calabria, ecc.) e si piazza bene a Cagliari e Napoli. Il Pd vince dove è sempre stato forte, a Torino, Bologna e Siena. Vedremo poi come andrà a finire nelle altre città, a cominciare da Milano. Qui un terzo dei milanesi non ha votato. Il risultato di Pisapia è ottimo, pessimo quello della Moratti, evidentemente i sondaggi erano balle e lei è decisamente antipatica sotto ogni riguardo. Non è detto che non possa essere rieletta, ma a questo punto è tutt'altro che certo.

Sul piano nazionale il berlusconismo è in crisi, non c’è dubbio, ma non è il Pd, in termini di voti, ad avvantaggiarsene (domani la situazione sarà più chiara nel dettaglio). Il frazionamento del voto è evidente e il 30% degli aventi diritto non hanno alcuna fiducia di questo teatrino, perché nulla è destinato a cambiare. Le “lenzuolate” non bastano più a illudere.

1 commento:

  1. Sin da quando lo scopersi, mi ha sempre fatto molta impressione il dato che nella storia della "democrazia" più democratica di tutte le altre sia capitato tutt'altro che infrequentemente che più della metà degli aventi diritto al voto neppure abbia voluto prendersi la briga di iscriversi al gran ballo.
    Perchè cavolo non votano?, mi sono sempre chiesto. L'unica risposta plausibile che ho saputo abbozzare è stata invariabilmente: vinca l'uno o l'altro, magari dal loro punto di vista non cambia nulla.

    Ecco, mi rendo perfettamente conto che il ""ragionamento"" di base è quantomeno naïf - tra l'altro mi chiedo se non sia a suo modo naïf lo stesso voler riporre fiducia nel gioco democratico (specie a valle di leggi elettorali sempre meno democratiche).
    In ogni caso, ogni volta che dal dato dell'affluenza generale viene rosicchiato un 2 o 3 percento, non riesco a non pensare che la disperazione s'è mangiata un altra fettina di società.(*)
    Ciao, R.


    (*): a quel punto non ti dico la gioia nel vedere i politici disputare per un differenziale di zerovirgola rispetto al tale plebiscito...

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