giovedì 7 aprile 2011

Quel Giappone che sembra l'Italia



Che per non lievi aspetti il Giappone assomigli all’Italia l’avevo già scritto, poi i giapponesi avranno altri pregi a noi ignoti ma resta il fatto che abbiamo conferma, da fatti recenti, che tutto il mondo è paese. Quanto sta succedendo a Fukushima Daiichi è scandaloso, per esempio. Non solo e forse non tanto per l’improvvidenza per quanto è successo, quanto per i modi con  è stata condotta la cosa in seguito, ad incominciare dalla rilevazione dei dati (il governo e le autorità giapponesi che fanno?) e la loro diffusione. Quindi per il fatto che la zona dello sgombero non viene estesa ad almeno 40 kilometri. E frega niente che il ministro dell’industria Banri Kaieda rifiuti di indossare il giubbotto della protezione civile e rilasci dichiarazioni tranquillizzanti.

E, del resto, è questa la convinzione espressa in una valutazione riservata elaborata dalla US Nuclear Regulatory Commission (NRC), la quale dipinge un quadro molto più fosco rispetto a quanto viene reso pubblico dal gestore dell'impianto e dalle autorità nucleari giapponesi. Il documento americano non è stato rilasciato pubblicamente ma sono trapelati alcuni dettagli che il New York Times ha pubblicato martedì. E c’è anche dell’altro, ma sarebbe troppo lungo riportarlo per eseteso, ma c’è da tener presente che l’eventualità di nuovi esplosioni con fuoriuscita di materiale radioattivo è tutt’altro che remota.

La Tepco ha annunciato di aver sversato 11.500 tonnellate di acqua radioattiva nell’oceano. Non era mai successo nella storia del nucleare. Dice che è acqua non molto radioattiva. Intanto “sulla battigia della centrale, accanto al reattore n. 2”, lo iodio 131nell’acqua di mare e sette milioni e mezzo il limite legale. Come se non bastasse a Fukushima l’inettitudine istituzionale è sovrana, dimostrata anche dal fatto che i prodotti vietati per l’esportazione dalla prefettura di Fukushima vengono regolarmente commercializzati all’interno. È così “sorta una sagra delle verdure, a prezzi stracciati. E tutto alla luce del sole”.

I giapponesi hanno il senso dell’economia. Le agenzie immobiliari stanno comprando a man bassa terreni e abitazioni nella zona evacuata, convinti di rivenderli con grossi margini. Come informa il corrispondente de il manifesto, Pio d’Emilia, c’è anche chi viene arrestato dalla polizia per aver venduto, ovviamente via internet, elisir antiradiazioni in confezioni da dieci boccette per 500 euro. Avevano già raggranellato 250mila euro.

Insomma, noi italiani ci dobbiamo sentire un po’ meno soli.

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