domenica 3 aprile 2011

Centrali nucleari al torio, ne riparliamo quando Rubbia avrà 127 anni



Oggi ho recuperato in mare una bottiglia contenente un messaggio  al cesio 137 proveniente da Fukushima, lo scrive l'Agenzia internazionale dell'energia atomica (AIEA): "Complessivamente nello stabilimento di Fukushima Daiichi la situazione rimane molto grave". Dopo tre settimane questi irresponsabili sanno solo dire ciò che anche un bambino nipponico in età prescolare sa perfettamente, cioè che la zona di Fukushima è vietata per le gite e i pic-nic.

Il Wall Street Journal di giovedì scriveva di aver ottenuto documenti che dimostrano che Tepco aveva predisposto piani assolutamente inadeguati per far fronte alla possibilità d’incidenti nel sito, dotandolo di un solo telefono satellitare e una barella. L'azienda aveva considerato la possibilità di un incidente grave così piccola da considerarla da “un punto di vista ingegneristico praticamente impensabile”. Impensabile un paio di coglioni nell'arcipelago più sismico del mondo. I piani di intervento in caso di incidenti era stato approvato dalle autorità di regolamentazione giapponese che quanto a corruzione si contendono il primato con la burocrazia italiana.

Alla richiesta di commentare l'affidabilità delle misurazioni della Tepco (i cui massimi dirigenti non sono tra quelli che innaffiano i reattori), il portavoce della Union of Concerned Scientists (UCS), dottor Edwin Lyman, ha risposto: "Penso che sia chiaro che ci sono gravi carenze nella capacità di Tepco di valutare la situazione attuale nei reattori". La Tepco è l’azienda elettrica privata più grande del mondo! È palese un fatto, scrive la UCS, cioè “che non esiste un quadro chiaro” del livello di contaminazione “perché i dati delle letture non sono pubblicamente disponibili e non c’è stata una indagine sistematica”.

Lo steso scienziato ha rilevato che fino a 40 chilometri dal sito Fukushima alcuni valori di contaminazione radioattiva hanno superato quelli rilevati dopo l'esplosione nucleare di Chernobyl nel 1986. L’ormai celebre capo di gabinetto del governo, Yukio Edano, ha confermato ieri che l'evacuazione dei residenti nelle vicinanze dell’impianto, che inizialmente era stata data solo per temporanea, potrebbe essere a "lungo termine". Non hanno il coraggio di dire che è “per sempre”. Più di 70.000 persone che vivevano entro 20 chilometri dalla centrale sono stati spostati in alloggi di fortuna. Altre 136.000 persone che vivono tra i 20 e i 30 chilometri sono state esortati dalle autorità a lasciare i luoghi o a rimanere in casa. Come se si potesse vivere per mesi e anni tappati in casa.

Per venire alle chiacchiere di casa nostra relative al nucleare, sta imperversando su internet la bufala delle centrali al Torio, le quali darebbero meno problemi di scorie e bla bla bla. Il tutto fra 30 anni, forse. Si tratta sempre di fissione nucleare. Ce l’anno proprio nella testa la fissione.

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