venerdì 11 marzo 2011

De te fabula narratur



Le rivolte sono scoppiate nelle banlieue di Parigi e hanno preso essenzialmente la forma d'incendi e di lanci di sassi contro le forze dell'ordine, e in alcuni casi vi sono stati scontri che hanno visto fronteggiarsi diverse centinaia di persone tra polizia e giovani abitanti dei quartieri. Si sono anche verificati episodi di assalti con armi da fuoco, in particolare nel sobborgo a sud di Parigi di Grigny, dove i rivoltosi hanno usato pistole e carabine ferendo oltre 30 poliziotti i quali a loro volta hanno ucciso due ragazzi, di 15 e 16 anni.
I rivoltosi chiedono dignità e lavoro, condizioni fondamentali di ogni libertà.
Il leader libico Gheddafi ha, da un lato, riconosciuto il Comitato di salute pubblica istituito nei sobborghi di Parigi dai rappresentanti dei rivoltosi, e dall’altro ha chiesto all’Onu di autorizzare il bombardamento, mirato, di alcune sedi governative francesi e delle forze filogovernative che si oppongono alla lotta di liberazione.
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Il rovesciamento di Gheddafi con un intervento Usa-Nato significa solo l'installazione di un altro regime colonialista. Ad un regime dittatoriale se ne sostituirebbe un altro, magari dopo “libere” elezioni, così come succede per esempio in Afghanistan e altrove. Del resto le rivolte in Tunisia ed Egitto hanno costretto i vecchi dittatori ad abbandonare la presa, ma hanno lasciato la macchina statale in mano ai militari e alla borghesia, quindi la struttura sociale classista intatta.
La scusa dell’intervento umanitario, poi, è semplicemente patetica. Nello Yemen nei giorni scorsi la polizia ha ucciso 21 manifestanti. Il governo algerino, solo per fare un esempio che riguarda lo stesso scacchiere, nel corso degli ultimi 25 anni ha sterminato decine di migliaia di oppositori e dove non si tiene in alcun conto del risultato delle elezioni quando a vincere è il partito islamico. Dal 1992 vige lo stato d’emergenza, sospeso solo nei giorni scorsi a seguito delle manifestazioni popolari di cui i media occidentali non si occupano affatto. O vogliamo parlare di Bosnia e Kossovo? E di diritti umani: Abu Ghraib, Falluja, Guantanamo, solo per citare toponimi famosi.
Oppure gli Usa e la Ue inviano aerei navi e truppe contro Israele perché bombarda il Libano e Gaza? Dobbiamo tener conto di un fatto: delle diverse forze coinvolte nell’opposizione a Gheddafi, da un lato ci sono i salariati e contadini oppressi, che sono guidati dall'odio per il regime dispotico, dall'altra ci sono i dirigenti e diplomatici che fino a poche settimane fa erano parte del governo di Gheddafi e il suo entourage. Ed è proprio tra questi elementi che si levano gli inviti più insistenti di un intervento imperialista.
La liberazione degli sfruttati è compito degli sfruttati stessi.

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