sabato 1 gennaio 2011

Un altro anno sotto il segno dell'irredimibile destino



L’Europa dell’euro voluta e imposta dal capitale finanziario procede alla smobilitazione del modello italiano di economia mista verso forme di capitalismo selvaggio. La strategia si può tratteggiare in poche parole: dopo aver svenduto ai pescicani della finanza il meglio delle industrie e società a partecipazione statale, si punta a colpire con ogni mezzo lo stato sociale, abbattendo l’universalismo dei diritti, limitando il sostegno, quando c’è, ai bisogni più urgenti ed elementari dei più poveri tra i poveri.
Di tale strategia è ben consapevole e partecipe, pur tra i soliti distinguo meramente dialettici ad abuso mediatico, tutta la classe dirigente italiana, "tra le più premoderne, violente e predatrici della storia occidentale". Le tendenze recessive imposte dal ministro Tremonti sono, nei fatti, non ostacolate da alcuno. La precarizzazione dei salariati ha visto promotori soprattutto i neoliberali di “sinistra”. Le “riforme” dell’istruzione, della previdenza, della sanità (con l’escamotage del “federalismo” non si punterà, in realtà, a tagliare lo spreco e il parassitismo, ma a cancellare o ridurre pesantemente il welfare e con esso i principi solidaristici) puntano con ogni evidenza a rimpiazzare il servizio pubblico con quello privato.
Con l’obiettivo tutto ideologico di privilegiare i parametri di efficienza e di efficacia, in ossequio alle direttive dei padroni dell’Europa, si apre ai privati e al profitto anche in settori in cui la proprietà pubblica aveva garantito servizi decenti e basse tariffe, come le autostrade e l’acqua potabile (con il gruppo Caltagirone e la francese Suez già nel capitale di Acea, ecc.), l’energia elettrica e in moltissimi altri casi.
A ciò si accompagna la legalizzazione e il riciclaggio dei proventi di attività illecite (scudi fiscali) e l’istituzionalizzazione ("è giusto non pagare tutte le tasse") di un’evasione fiscale per chi può permetterselo. Di contro, la disoccupazione endemica e la riduzione effettiva dei salari, con la mancata copertura dell’inflazione e la scandalosa truffa del cambio dell’euro, il decadimento infrastrutturale del paese, il saccheggio delle risorse, l’ulteriore cementificazione del territorio, l’enorme spesa militare.
Consoliamoci con l’intrattenimento, con le gag di e su Berlusconi.

2 commenti:

  1. Mi piacerebbe sapere da lei,quali cose si dovrebbero intraprendere,per,non dico fermare,ma almeno per arginare questa deriva neoliberista.
    Grazie per l'eventuale risposta.
    P.S.
    Un lettore che fa della lettura di questo blog,un fatto quotidiano.

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  2. caro amico, la realtà è filtrata dai media ed esiste solo per loro mezzo. i grandi cambiamenti storici avvengono sotto la spinta della necessità e spesso a guidarli o ad avvantaggiarsene sono i soliti.

    l'"irredimibile" del titolo del post fa riferimento alla IV parte del Gattopardo. rileggerlo è sempre utile.

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