lunedì 17 gennaio 2011

"La piena replicabilità"


Sono incappato in un articolo che promette all’umanità intera di risolvere i problemi dell’approvvigionamento energetico con un trattamento delle alghe (un po’ come per i miracoli delle rughe sul viso). Si potrebbe pensare ad un redazionale, cioè a una marchetta. Una più, una meno, non fa differenza. E chi ti trovo citato nel pezzo? Willer Bordon! Dice niente ‘sto nome?
La sua vicenda umana, il suo travaglio politico, sono interessanti poiché offrono un esempio di coerenza, altro che Cetto Laqualunque. Ricapitoliamo prendendo appunti da Wikipedia:
Già sindaco di Muggia (TS), è stato eletto per la prima volta alla Camera dei deputati nel 1987 per il Partito Comunista Italiano, poi iscritto contemporaneamente al Partito Radicale.
È anche stato un esponente del Partito Democratico della Sinistra, nato dalla trasformazione del PCI.
Nel 1993, con Ferdinando Adornato, uscì dal PDS per aderire al nuovo partito politico di centrosinistra Alleanza Democratica, fondato da Mario Segni.
Successivamente AD evaporò, ma Bordon ne rimase a capo, per poi farla confluire nel 1996 in Unione Democratica. Nel frattempo fu sottosegretario ai Beni Culturali durante il governo Prodi I, Ministro dei Lavori Pubblici durante il governo D'Alema II e Ministro dell'Ambiente e della Tutela del Territorio durante il Governo Amato II.
Bordon nel 1998 partecipò anche alla fondazione dell'Italia dei Valori di Antonio Di Pietro, e nel 1999 de I Democratici. Confluì insieme a I Democratici ne La Margherita: nel 2001 venne eletto al Senato ed è stato capogruppo del suo partito per la XIV legislatura.
Alle elezioni politiche del 2006 è stato rieletto al Senato.
Nel settembre del 2007 lascia la Margherita e con il senatore Roberto Manzione fonda una nuova Unione Democratica, in protesta contro il Partito Democratico da loro considerato sommatoria di partiti [sic!]. Due mesi dopo il suo partito avvia una collaborazione stretta con i Liberal Democratici di Lamberto Dini ed altri fuoriusciti della Margherita.
Con un ultimo atto di coerenza, dopo essere passato per almeno nove formazioni politiche, finalmente Bordon si è dimesso. Il 16 gennaio 2008, otto giorni prima che il governo Prodi fosse sfiduciato per 5 voti.
In tale occasione ha dichiarato: « Il mio non è un atto di rassegnazione, né tantomeno un gesto aventiniano, ma un atto forte di testimonianza di chi sente il dovere di difendere le istituzioni dalla deriva di sfiducia che investe la politica. »
Cosa è andato a fare un simile ingegno dopo le dimissioni? Anzitutto a “costruire” un proprio sito internet:  questo. Poi, visto che gli avanzava un po’ di tempo, l’ex scienziato politico ha accettato la carica di presidente/amministratore delegato dell’Enalg, la quale produce biocombustibile da biomasse algali su licenza conferita dalla società spagnola BFS Biofuel System S.L..
«L'obiettivo della nostra iniziativa – dichiara con la consueta modestia Bordon – è quello di avere una fonte energetica illimitata con una riduzione reale e progressiva della Co2, ma soprattutto la piena replicabilità industriale e imprenditoriale dell'iniziativa».

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