domenica 30 gennaio 2011

Aperta la caccia alle allodole



Le comari incominciano a gridare al lupo al lupo affinché ognuno corra con il proprio secchiello d’acqua al seggio elettorale per spegnere l’immane rogo provocato dal PDL e della Lega nella comune “casa degli italiani”, ossia le “istituzioni”. Come se Berlusconi fosse l’unico piromane in circolazione e la “cosa pubblica” venisse in salvo in caso di elezioni. Tutta questa faccenda dimostra, ancora una volta, l’elevato livello di mistificazione ideologica di cui si serve la democrazia parlamentare borghese come richiamo per … le allodole (chiamiamole così).
È impossibile trovare nelle false rappresentazioni mediatiche dell’una e dell’altra parte un briciolo di onestà. Sono più di vent’anni che gli ex PCI sono diventati anche formalmente dei liberali, ma Berlusconi liberale lo è a maggior titolo e il “popolo” preferisce l’originale alla copia, come ben sappiamo. Questi veterani del trasformismo, da un lato rincorrono il “popolo delle partite IVA”, fino al punto di favorire l’evasione fiscale e il passaggio in Parlamento del relativo “scudo”, e dall’altro lato hanno venduto la causa del mondo dei salariati, pensando di goderne comunque l'usufrutto. E invece  nel nord i salariati votano massicciamente per la Lega e il Pdl. Il pensiero di questi liberali di "sinistra" ovviamente non ha mai messo in causa l’esistente, e nemmeno dichiara di volerlo moderare nei suoi aspetti più crudi e illegali (vedi vicenda Fiat), ma rivendica la pretesa di gestirlo, di governarlo, perché pensa di poter servire gli interessi della borghesia meglio degli altri. Ed effettivamente da questo punto di vista si sono visti dei buoni risultati tra il 1996 e il 2001 e tra il 2006 e il 2008.
Solo che c'è un tizio che pensa di fare servizio meglio di loro, quel Berlusconi  che si è frapposto ed è diventato il nuovo nemico da abbattere con ogni mezzo. Egli non è stato solo un incidente, ma la risposta colta al volo dai settori sociali più conservatori e reazionari, una risposta sempre più cosciente degli interessi in gioco e organizzata a difenderli. Non per nulla l'uomo più rappresentativo e prezioso, Giulio Tremonti, occupa il posto chiave nei governi di Berlusconi e Bossi, lo stesso gerarca con il quale i "capubastuni" della sinistra parlamentare sono disposti di venire a patti spianandogli la strada per palazzo Chigi. I tradimenti della “sinistra”, con un alibi o l’altro, sono all’ordine del giorno, così le tresche nei poteri locali (vedi Napoli e poi …..).

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