mercoledì 7 luglio 2010

La sacra famiglia



Su Europa quotidiano c’è un articolo [qui] che scopre gli altarini di sempre, ovvero la fogna a cielo aperto che è il maneggio della cassa, l’intreccio tra pubblico e privato a beneficio dell’uno e dell’altro, cioè degli stessi a spese dei soliti (noi).
A suo tempo, i signori Benettòn, intendendo investire i propri sudati risparmi, hanno comprato in zona Fiumicino 13 milioni di mq. di terreno (forse con l'intenzione di costruirvi una casetta con orto di proprietà) da una società statale (l’Iri), per lire 7,150 al metro. Potrebbero ora essere espropriati di tali terreni. Nessuna costernazione, ne sarebbero felicissimi, perché il prezzo dell’esproprio sarebbe molto più alto del valore iniziale. Ad espropriarli sarebbe lo Stato per far posto ad un ampliamento dello scalo di Fiumicino in vista delle Olimpiadi.
Chi sarà mai il direttore generale del comitato promotore per le Olimpiadi di Roma 2020? Se non si è sudditi italiani è difficile indovinare. È stato annunciato dover essere un certo Alessandro Benettòn (no, non è un’omonimia, è un membro della stessa famiglia). Poi i terreni verrebbero dati in concessione alla società che gestisce lo scalo romano, ovvero la società Adr. Guarda caso, di proprietà della famiglia veneta, che la controlla attraverso Gemina. Capperi, e cosa c’è di così strano per l’Italia? Infatti Adr ha già annunciato nei mesi scorsi di voler fare grossi investimenti nell’aeroporto, prefiggendosi l’obiettivo di arrivare a 100 milioni di passeggeri l’anno entro il 2044 (oggi ne transitano solo 36).
Nulla di nuovo sotto il sole, se non fosse che Altero Matteoli proprio ieri ha fatto sapere che la settimana prossima il Cipe darà via libera all’aumento delle tariffe aeroportuali. Ogni passeggero che partirà da Fiumicino dovrà pagare tre euro in più. Che saranno mai tre schifiltosi euro? L’aumento, già col traffico attuale, garantirà 110 milioni di euro in più all’anno nelle casse di Adr. E se si raggiungeranno i 100 milioni di passeggeri, si arriverà a 300 milioni di euro in più. Quanto basta per ripagare completamente investimenti che però, alla fine della fiera, rimarranno di proprietà dei Benettòn.
Ci sarebbe da porsi solo una domanda, come sempre: a chi stanno pestando i piedi i Benetton?
Sì, perché queste notizie non escono mai per caso.

1 commento:

  1. buonasera.
    tutti i testi pubblicati sul blog diciottobrumaio possono essere liberamente riprodotti, tradotti o adattati anche senza l'indicazione della fonte e senza previa richiesta.

    RispondiElimina